Caso Berlusconi. Falchi e colombe nel Pdl su dimissioni

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Nonostante gli appelli del presidente Napolitano, il Pdl rilancia sulle dimissioni dei parlamentari in caso di voto su Berlusconi. All’interno del Popolo della Libertà rimangono divisioni tra “falchi” e “colombe”, ma la linea generale non sembra messa in discussione. . Ed ecco che i capigruppo di Camera e Senato Schifani e Brunetta in una lettera aperta a Napolitano sul Giornale chiariscono: “il modo per uscire dal caos è rispettare la Costituzione” sulla retroattività della legge Severino. Nonostante ciò, permangono alcune perplessità dei singoli: l’ex ministro Martino avverte: “i falchi si diano una calmata”. E lo stesso Brunetta chiarisce: “la fiducia? Se sarà per il Governo, non ci sarà alcun problema”. Critico sul metodo ma non sulla sostanza l’ex ministro e senatore Giovanardi, che annuncia: “non ho firmato e non firmerò le dimissioni perché ritengo non siano la modalità giusta per costringere le forze politiche ad assumersi le responsabilità nei confronti del paese, soprattutto in vista della prossima imminente campagna elettorale”; Giovanardi ribadisce comunque come la decisione della giunta su Berlusconi sia ”una mascalzonata” e “incostituzionale”. Dalla parte dei falchi si schiera, invece, il senatore Sandro Bondi, fermo sostenitore delle dimissioni in blocco: ”in queste condizioni, prolungare l’agonia di questo governo e di questa legislatura non giova a nessuno tantomeno all’Italia. Questo Napolitano lo sa bene”; Bondi invita poi tutti a “prendere atto” della situazione e trarne le dovute conclusioni. Decisa anche la posizione della Lega Nord, che per bocca del segretario Maroni avverte: “anche noi siamo assolutamente favorevoli alla caduta del governo Letta. Se la posizione annunciata ieri sera dal Pdl sarà seguita dai fatti, sosterremo questa azione”. Sempre più in salita, quindi, il cammino del Governo Letta all’approssimarsi del voto su Berlusconi.