Si tratta, spiega la responsabile del Viminale, di una delle circostanze emerse dall'acquisizione di documenti che hanno consentito di chiarire alcuni aspetti della vicenda. Tra i documenti, acquisiti «ieri pomeriggio», anche quello che attesta che la famiglia De Pedis ottenne «in data 24 aprile 1990 dalla autorità comunale l'autorizzazione al trasporto della salma del congiunto 'da Roma a Città del Vaticanò».
Cancellieri precisa, «rispetto alla risposta fornita nel question time dello scorso 28 marzo, che la Basilica di S. Apollinare non è territorio dello Stato Città del Vaticano. L'imprecisione contenuta in quella risposta è dovuta al fatto che è stata riportata integralmente l'affermazione contenuta in un risalente rapporto di polizia che si esprimeva in quegli stessi termini». «In considerazione anche del fatto che, come Le è noto, sono ancora in corso indagini sulla vicenda, ritengo di informare l'Autorità Giudiziaria delle evidenze emerse», aggiunge Cancellieri.
Tale privilegio si traduce nel riconoscimento alla Santa Sede della facoltà di dare all'immobile 'l'assetto che creda, senza bisogno di autorizzazioni o consensi da parte di Autorità governative, provinciali, comunali italianè».
Il ministro dell'Interno precisa quindi che «in data 10 marzo 1990 il Card. Ugo Poletti rilasciava il nulla osta della Santa Sede alla tumulazione della salma di De Pedis nella Basilica di S. Apollinare.
In data 20 marzo 1990 Mons. Pietro Vergari , attesta, nella qualità di Rettore della Basilica di S. Apollinare, che la stessa è soggetta allo speciale regime giuridico di cui all'art.16 della legge n. 810/29 sopra richiamato; la famiglia De Pedis ottiene, in data 23 marzo 1990, dall'autorità comunale l'autorizzazione all'estumulazione della salma del congiunto dal Cimitero monumentale del Verano per il successivo trasferimento alla Basilica di S. Apollinare in Roma; la famiglia De Pedis chiede nella tessa data , 23 marzo 1990, l'assistenza sanitaria per la traslazione della salma 'nella Basilica di S. Apollinare Stato Città del Vaticano».
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