Caso Di Salvo, il Comune spera di poter respingere le dimissioni per prendere tempo

Nulla di più semplice, per il sindaco e la giunta di Soresina: basta respingere le dimissioni della dirigente dell’area finanziaria e il gioco è fatto, almeno fino a San Silvestro. L’incarico alla Di Salvo, che vi rinuncia con lettera di dimissioni limitate al ruolo svolto senza rinuncia al posto di lavoro, scade infatti a fine anno e per questo il sindaco può respingere le dimissioni. Motivate però da ragioni personali. Il problema è serio perché si tratta non meno che del bilancio del Comune e l’amministrazione di centrodestra ha giocato molto della propria credibilità in questa riorganizzazione, che é in linea con il federalismo fiscale di cui si parlava quando la Lega era al governo. E dopo la crisi politica? Silenzio.
Nemmeno vediamo la giunta puntare sulla lotta all’evasione fiscale: ha dato troppe deleghe a Resmini, responsabile dell’area Tributi proprio in questo periodo, sotto il governo Monti.
Riorganizzare tutto e ricominciare da capo stride. La giunta Monfrini temporeggia e spera che la Di Salvo tenga fino al 31 dicembre. Ma è una cosa possibile? Il Comune sa di non poter chiedere l’impossibile. Se poi la Di Salvo – ipotizzo – entrasse in stress professionale? Il sindaco conosce il problema.
Intanto un danno è stato compiuto. Chi scrive, come altri, ricorda bene che il gruppo legato a Felice Resmini era noto e apprezzato in provincia, nella rete di contatti e confronti quotidiani fra dipendenti degli stessi settori. Un gruppo efficiente e amalgamato, ormai distrutto dalle legittime scelte dell’amministrazione. Legittime, ma peggio di così non poteva andare.

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