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Caso Marò. Con un parlamento come quello attuale? I militari rischiano il ritorno in India

Creato il 15 marzo 2013 da Iljester

marò-india_650x447Sembra quasi un paradosso. Quando i marò furono illegalmente trattenuti in India con l’accusa di omicidio, in spregio di tutte le norme del diritto internazionale e degli accordi bilaterali, l’Italia non adottò alcuna pratica ritorsiva nei confronti dell’India. Niente, se non una protesta formale al loro ambasciatore. Di conseguenza, gli indiani hanno potuto inscenare la loro sceneggiata contro i nostri militari, umiliando il nostro paese.

Oggi che l’Italia ha deciso di trattenere i marò, impedendo loro di ripartire per l’India (dopo il periodo di licenza elettorale), il paese asiatico minaccia di adottare tutte le misure ritorsive in suo potere contro l’Italia, tra cui una riconsiderazione dei suoi rapporti con la nostra nazione, trattenendo preliminarmente – e in spregio ancora una volta di tutte le norme di diritto internazionale – il nostro ambasciatore, dotato di passaporto diplomatico e dunque immune a qualsiasi azione dello Stato indiano.

Suggerito da Il Jester

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Qualche tempo fa una simile azione sarebbe stata da sola sufficiente a scatenare una guerra o a far dichiarare lo stato di guerra, poiché trattenere contro la propria volontà un diplomatico rasenta l’intimidazione e viola tutte le norme internazionali e le consuetudini.

Ma siamo nel ventunesimo secolo e fortunatamente prima che soffino i venti di guerra, di acqua sotto i ponti ne passerà parecchia. Epperò, ci troviamo dinanzi a una situazione critica, molto critica. Gli indiani sembrano essere ben consapevoli della intrinseca debolezza dell’Italia, del fatto che non può vantare governi forti e capaci di dare al nostro paese il giusto peso e la giusta autorevolezza nei rapporti internazionali, perciò si sentono in diritto di alzare il livello dello scontro, consapevoli che il nostro paese alla fine cederà in qualche modo.

E che l’Italia ceda, è altamente probabile, visto lo stato pietoso in cui si trova il nostro parlamento, ostaggio di grillini, notav, globalisti e sinistri d’ogni genere e qualità. Gente che non ha mai tifato per un’Italia forte, per uno Stato autorevole e di peso sullo scacchiere internazionale. Davanti a un simile legislatore che sarà destinato a esprimere un governo fra i più instabili, arrabattati e sinistri degli ultimi decenni, i marò hanno grossissime possibilità di essere rispediti in India con il primo aereo disponibile, per far piacere all’India e magari per soddisfare un bisogno ideologico di stolto pacifismo e di amicizia a tutti i costi, nei confronti di uno Stato che delle norme di diritto internazionale ha fatto polpette perché si è trovato dinanzi l’Italia. Difficilmente infatti, con una potenza come gli USA o magari come la Francia o la Germania, avrebbe osato comportarsi in questo spregevole modo.

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