Caso Orlandi: a luglio i risultati sulle ossa ritrovate vicino alla tomba di Enrico De Pedis

Creato il 16 maggio 2012 da Stenazzi

Arriveranno ai primi di luglio i risultati delle analisi sulle ossa, contenute in oltre 200 cassette, rinvenute accanto alla tomba di Enrico “Renatino” De Pedis nella chiesa di Sant’Apollinare, a Roma. Si è detto e scritto molto sul perché De Pedis, boss sanguinario della banda della Magliana, fu sepolto in una chiesa che ospitava le tombe di papi e vescovi. E di come quella sepoltura, avvenuta nel 1990, quando De Pedis venne assassinato, possa essere collegata al mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi. Ora almeno questo punto del mistero è stato affrontato. I magistrati hanno ordinato la riapertura della tomba del boss «nell’ambito delle ricerche dei resti di Emanuela Orlandi». Nessuna sorpresa per quanto riguarda il corpo contenuto nel sepolcro: l’uomo sepolto a Sant’Apollinare è De Pedis, il riconoscimento è stato effettuato subito visto che il buono stato di conservazione. Restano da analizzare le ossatrovate vicino al sepolcro. Ci sarà una prima divisione con la separazione delle ossa antiche da quelle più recenti, poi saranno tolte quelle degli uomini e infine si cercheranno quelle compatibili con la struttura di una 15enne. A quel punto verrà effettuato il test del Dna per compararlo con il codice genetico della ragazza.

Comunque si concluda l’esame, tra qualche mese ci sarà la decisione del giudice sul rinvio a giudizio delle quattro persone che risultano indagate per il rapimento di Emanuela Orlandi. Si tratta dell’autista e di due uomini di fiducia di Renatino, Sergio Virtù, Angelo Cassani e Gianfranco Cerboni, e di Sabrina Minardi che di De Pedis era la fidanzata e che è stata la prima a confermare ai magistrati il legame tra la banda della Magliana e il rapimento della ragazza.


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