«Noi non abbiamo paura della verità -prosegue Imposimato- qualsiasi essa sia. A questo punto è un dovere morale, ma anche giuridico fare questo accertamento, indipendentemente dall'esito. Per quanto mi riguarda ho sempre ritenuto che Emanuela sia viva e non si trovi in Sant'Apollinare».
«Sono pienamente d'accordo con la famiglia, alla quale la procura ha chiesto l'estate scorsa di sottoporsi all'esame del Dna al fine di un'eventuale comparazione tra il loro sangue e tutti i reperti biologici trovati nella cripta. Finora il sopralluogo, che avevo sempre sollecitato, non si era potuto fare perchè il Vaticano non aveva permesso l'ispezione del sepolcro per via dell'extraterritorialità. Ma adesso è diverso. E condivido anche la decisione del procuratore capo Pignatone che ha avocato a sè le indagini».
...la storia continua...
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