Magazine

Caso Rea: il mistero della telefonata e i depistaggi di Parolisi

Creato il 24 luglio 2011 da Yellowflate @yellowflate

Caso Rea: il mistero della telefonata e i depistaggi di ParolisiE se fosse Parolisi? Gli inquirenti continuano a fare l’appello al telefonista anonimo che aveva segnalato la presenza del cadavere di Melania “al chiosco per terra”. Era il 20 aprile.
Una donna, “esperta di voci” continua a sostenere sia proprio la voce di Salvatore Parolisi  opportunamente camuffata. Ma l’ipotesi sempre inattendibile anche perchè l’imputato in quel momento sembra proprio che  in quel momento si trovasse dai parenti della  moglie.E, dal  carcere con l’accusa di omicidio pluriaggravato, Salvatore continua a professarsi innocente. Eppure il quadro indiziario ricostruito dal pm Umberto Monti e confermato dal gip Carlo Calvaresi porta dritto a lui. Mail, lettere, facebook, sms, telefonini, tutto quanto porta le tracce di uno morboso triangolo erotico e di un uomo dai sentimenti confusi.
Eppure Salvatore si contraddice su mille aspetti, tanti i depistaggi ed almeno 8  i diversi uomini che secondo Salvatore potrebbero essere gli ipotetici omicidi. Nessuno dei 50 testimoni ha visto lì la coppia, ma nella bocca di Melania è stato rinvenuto il Dna del marito. Salvatore parla di un bacio. Ma che genere di bacio? Tutta l’Italia si interroga sull’ipotetico “bacio della morte”. Davvero erano vicini a un momento intimo? Oppure un litigio? Di sicuro c’è l’esame tecnico sul cellulare della vittima, che la colloca a Ripe di Civitella e non a San Marco. Il test Sti (Sistema tecnico investigativo) dei Ros è stato eseguito, a giugno, confrontando i dati del cellulare di Melania e dei tabulati del 18 aprile. E proprio il cellulare di Melania inchioda il suo presunto assassino.

{lang: 'it'}

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :