Si è dimesso il presidente del collegio d’Appello che ha assolto Berlusconi nel “ processo Ruby”, Enrico Tranfa, subito dopo aver firmato la sentenza.
Alla base delle sue dimissioni il dissenso con la sentenza che assolve Silvio Berlusconi dall’accusa di concussione per costrizione e prostituzione minorile. Nelle motivazioni della sentenza si può leggere che l’assoluzione è dovuta alla mancanza di prove certe che Berlusconi conoscesse la vera età di Ruby, all’epoca ancora minorenne, nonostante la Corte sostenga che “atti di natura sessuale” tra l’imputato e la minorenne, poi retribuiti, ci siano stati.
La decisione di assoluzione è stata presa con la maggioranza degli altri due giudici, che l’hanno votata positivamente. Subito dopo aver firmato la sentenza Tranfa si è dimesso.
Il giudice,in magistratura dal 1975, e dal 2012 presidente della seconda sezione penale nella Corte d’Appello milanese, dopo 39 anni ha lasciato la toga , affermando di non aver mai preso, in tutta la sua vita, delle posizioni per impulso, e che, quindi, questa è stata una scelta meditata.
“Nessuno é indispensabile , tutti possono essere utili”. Continua Tranfa, che in un comunicato ha affermato di aver dato le dimissioni perché non si sentiva in linea con la decisione presa riguardo una sentenza molto importante, “nulla di più. Ognuno pensi quel che vuole”, queste le testuali parole del giudice che conclude dicendo di “seguire il consiglio” di fare molti viaggi in giro per il mondo.
Con le sue dimissioni la sezione si ritrova senza un presidente, dato che il suo collega Lapertosa è andato di recente in pensione.
Berlusconi era stato condannato a 7 anni di reclusione in primo grado, ma proseguendo, il processo ha preso “un’altra piega”, e in aula si è riuscito a dimostrare che l’imputato non conoscesse la reale età della ragazza, e pur avendo prove di quelle notti di “ bunga bunga”, gli altri due giudici hanno votato per la sua assoluzione.