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Caso Stamina, venti indagati

Creato il 19 gennaio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Non si fermano le polemiche sul caso Stamina: arriva a venti l’elenco degli indagati, tra cui figura lo stesso Davide Vannoni.

Ai dodici precendenti avvisi di garanzia, ai quali la Procura di Torino aveva mandato avviso di chiusura indagini nell’agosto 2012, se ne sommano quindi altri otto. Tutti aventi a che fare con gli Spedali Civili di Brescia e la Regione Lombardia e sui quali, poco prima di Natale, gli ispettori inviati dal pm Raffaele Guariniello avevano iniziato un lavoro di approfondimento. Tra gli indagati: Immacolata Florio, pediatra, Luca Merlino, dirigente della Regione Lombardia (nonchè tra i primi pazienti a benefeciare del metodo Stamina). Tra i medici degli Spedali Riuniti: Ermanna Derelli, direttrice sanitaria, Arnalda Lanfranchi, responsabile laboratorio, Carmen Terraroli, responsabile segreteria scientifica comitato etico, Gabriele Tomasoni, responsabile anestesia rianimazione, Fulvio Porta, oncologo pediatra.

Infine, Davide Vannoni sarebbe indagato, oltre che per somministrazione di farmaci imperfetti ed esercizio abusivo della professione medica, anche per violazione della legge sulla privacy.

In particolare, quest’ultimo capo d’accusa riguarderebbe la diffusione di un video dove si mostrano le condizioni di Nicole, una bambina sottoposta alle cure del metodo Stamina, prima e dopo la cura stessa ed i suoi ipotetici miglioramenti. Il video è stato diffuso sui social network e poi rimosso da youtube per volontà del Garante per la protezione dei dati personali, che spiega: “Il video mostra in chiaro il volto della bambina, rendendola così chiaramente identificabile, e lede in modo gravissimo la dignità della piccola malata, determinando una indebita diffusione di dati personali, particolarmente sensibili, in completa violazione del Codice sulla protezione dei dati personali”

La vicenda si inserisce nel quadro della recente polemica televisiva: Nicole è figlia di due genitori che si sono esposti in prima persona, denunciando, al programma Presadiretta, di aver versato 50 mila euro per una serie di infusioni praticate a Trieste senza però poi riscontrare alcun cambiamento.

Il video sarebbe dunque suna sorta di video-risposta di Vannoni, il quale però replica:”Non ho mai effettuato visite mediche su Nicole e non sono stato io a diffondere per primo il video che ritrae la piccola, l’ho semplicemente ripreso da alcuni comitati pro-Stamina”.


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