Due fascicoli aperti. Un processo. Due udienze preliminari ancora da celebrare e tante polemiche.
l 14 giugno del 2008 Giuseppe Uva muore all’ospedale di Varese. La procura di Varese indaga e chiede il rinvio a giudizio di due medici, Carlo Fraticelli e Matteo Catenazzi. Sono accusati di aver somministrato farmaci che in concomitanza con la presenza di alcol etilico, in effetto sinergico, avrebbero causato la morte.
(foto, giornalisti e Lucia Uva davanti al tribunale)
Il primo dicembre del 2010 il gup rinvia a giudizio Fraticelli, ma assolve Catenazzi; chiede inoltre di indagare su un terzo medico che aveva somministrato farmaci Enrica Finazzi. Il tribunale inizia il processo di primo grado contro Fraticelli, che è tuttora in corso (durante il dibattimento il giudice Orazio Muscato ordina una perizia su resti e i vestiti di uva e dispone la riesumazione della salma. Una prima parte è stata già depositata ed esclude che le quantità dei farmaci somministrati possano uccidere. I risultati della riesumazione saranno disponibili all’udienza del 20 febbraio, ma i periti hanno già chiesto 60 giorni di proroga).
Dicembre 2011, la cassazione accoglie il ricorso della procura sull’assoluzione in udienza
preliminare del secondo medico, Matteo Catenazzi, che dovrà tornare dal gup in data da definirsi.
Il 22 marzo 2012 tocca al terzo medico, Enrica Finazzi, comparire davanti al gup per l’udienza preliminare. Le 3 posizioni derivano dal fascicolo aperto dai pm Sara Arduini e Agostino Abate e vertono sostanzialmente su ipotesi di colpa medica. Esiste un secondo fascicolo aperto in procura, nato dalla dichiarazioni di un amico di Uva sulle violenze in caserma, ma non è oggetto di processo. Su questo punto è polemica tra una delle parti civili (la sorella Lucia Uva) e la procura stessa.
Magazine Attualità
A proposito dell'autore
Biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
3793 condivisioni
Vedi il suo profilo
Vedi il suo blog