// Anna Vittorio
Già nel corso dell’ultima settimana della cultura “Italia tesoro d’Europa”, organizzata dal MiBAC lo scorso autunno, il Comune di Casole d’Elsa (SI) aveva anticipato la realizzazione della mostra antologica dedicata ad Augusto Bastianini, versatile artista nato nella frazione di Monteguidi nel 1875 e morto a Firenze nel 1938. I risultati dei pazienti studi archivistici e artistici, condotti della curatrice Patrizia La Porta, direttore del museo casolese, si sono concretizzati con la mostra inaugurata il 29 giugno al Museo Civico Archeologico della Collegiata. Augusto Bastianini, artista di rilievo a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, non ha lasciato molte tracce di sé, e molti dei materiali presentati sono inediti. L’esposizione raccoglie opere di proprietà delle Gallerie degli Uffizi e d’Arte Moderna di Firenze e di quella Nazionale di Roma, che negli anni ‘30 e ‘40 del Novecento acquistarono le opere di Bastianini, ma altri inediti sono confluiti da collezioni private prevalentemente toscane.
Ritratto della Signora Botta con le bambine olio su tavola, firmato: A. Bastianini collezione privata
Quella che affiora è una personalità artistica di densa caratura e grande personalità, che si sviluppa nel contesto della cultura artistica coeva forgiando stilemi tutt’altro che omologati, costruendo contatti con una koinè artistica e culturale che solo gli studi recenti hanno consentito di ricostruire e testimoniare nella mostra. Allievo di Giuseppe Ciaranfi e Raffaello Sorbi tra il 1891 e il 1895 all'Accademia di Belle Arti di Firenze, inizialmente attratto dal Divisionismo si accosta al Naturalismo toscano per incoraggiamento del pittore postmacchiaiolo e amico Niccolò Cannicci. Nel 1899 vince il concorso Lazzaretti di Siena con un soggetto storico, “L'annunzio della disfatta di Marciano”; nel 1905, con un altro tema storico, ottiene il premio Biringucci, che gli consente un soggiorno di studio a Roma. Fra i suoi disegni anche alcune “Impressioni” dedicate a varie città italiane fra cui Venezia. Qui nel 1904 è selezionato per la Biennale, rimanendo coinvolto in una vivace polemica con la commissione esaminatrice che accusa di incompetenza nella selezione delle opere.
Grande capacità di ritrattista, forte resa naturalistica e luce dalle tonalità più intense a quelle più delicate sia su tela che su affresco, paesaggi, marine, soggetti agresti e sociali spesso di impronta realistica; dal primo atelier fiorentino, in Via Ghibellina, e quello successivo in Piazzale Donatello, Bastianini partecipa alla vita culturale e artistica toscana in molte delle sue sfaccettature. Frequentemente non firma le sue opere. La sua prima retrospettiva è del 1927, curata dall’amico Cannicci che è probabilmente l’autore della segnalazione del giovane pittore casolese come illustratore presso un editore romano. Un’abilità, questa, che dal 1912 gli vale la cattedra di Figura presso l'Accademia Fiorentina.
Studio di nudo di donna olio su tela - A. Bastianini 1901
Siena, Collezione Banca Monte dei Paschi di Siena
Augusto Bastianini è anche scrittore capace, dotato di notevole senso critico, grande preparazione culturale, competenza storico-artistica e profonda padronanza della lingua italiana, autore di testi dedicati agli amici e colleghi Niccolò Cannicci e Antonio Salvetti. La mostra, che sarà visitabile fino al 6 gennaio 2014, grazie all’impegno della curatrice e alla sensibilità del Comune di Casole d’Elsa, non solo restituisce Augusto Bastianini alla sua luce, ricollocandolo nel variegato panorama artistico ed espressivo toscano dell’epoca, ma è un modello di positiva reazione al diffuso senso di sperdimento del recente clima intellettuale italiano; particolarmente apprezzabile in questi tempi così difficili per gli investimenti nel settore della cultura.
La didascalia di questa immagine: Ritratto della moglie Lina olio su tela, collezione privata
CASOLE D’ELSA (SI)
MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO E DELLA COLLEGIATA
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