Una sentenza della Corte di Cassazione (n. 11831/2014), ha stabilito che nei contenziosi in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, il consulente tecnico d'ufficio, per poter stabilire l'esistenza del nesso di causalità tra l'evento (cancro polmonare) e l'esposizione del lavoratore all'amianto, può fare riferimento alla descrizione delle mansioni assegnate ai lavoratori, nonché ai risultati delle indagini scientifiche eseguite sul campo. Nel caso esaminato, la Corte, inoltre, ha stabilito che il datore di lavoro avrebbe dovuto attenersi alla normativa ministeriale sulle cautele da adottare per le lavorazioni pericolose, respingendo, anche, le motivazioni della difesa sulle scarse conoscenze in materia di nocività dell'amianto, aspetto noto fin dai primi settanta a seguito del recepimento nel nostro ordinamento di alcune direttive comunitarie in materia.Per il testo della notizia dal sito studiocataldi.it, cliccare qui. Per il testo della sentenza dal sito renatodisa.com, cliccare qui.
(Notizia segnalata da Lorenzo Lorusso).




