Castello Mackenzie – Genova

Creato il 09 gennaio 2013 da Enrico

Castello Mackenzie Nel 1956 è stato dichiarato monumento nazionale.
Il castello fu costruito tra il 1897 e il 1905 dall'architetto fiorentino Gino Coppedè su commissione dell’assicuratore di origine scozzese, ma fiorentino di adozione, Evan Mackenzie. Ciò che caratterizza questa costruzione definita “capriccio da Re” o"sogno medievale", è un insieme di vari elementi, tra cui grotte, torri, mura merlate e un susseguirsi di copie di opere d'arte, citazioni e produzioni artigianali dell'epoca. Il primo progetto proposto dal Coppedè nel 1897, riguardava semplicemente la ristrutturazione della preesistente Villa Zignago. Il castello si sviluppa su quattro piani più i fondi, le grotte ed è formato da decine di stanze in un continuo susseguirsi di saloni, stanze, vani di disimpegno e scale. C’è anche una cappella arricchita da un prezioso organo. Fatto eccezionale per l’epoca nel castello c’è una piscina coperta riscaldata con annessa sauna, c’è il riscaldamento centrale, acqua calda e fredda in tutti i bagni, e un ascensore d’epoca capace di trasportare sino a venticinque persone.
Nel castello ci sono copie della Venere di Milo, frammenti di sarcofagi antichi, ceramiche, targhe, stemmi, vetrate a piombo, una copia del lampadario detto “di Galileo” del Duomo di Pisa, alle pareti sono visibili i resti dei disegni a tempera, opera di Carlo Coppedè.
La biblioteca, suddivisa su due piani ospitava la ricca collezione del Mackenzie, mentre la preziosa raccolta Dantesca, costituita da oltre mille volumi dell’opera con rare edizioni del XV e XVI secolo era collocata nella camera dantesca posta nella torre.
Dopo la morte di Evan avvenuta nel 1935, dopo varie vicende, il castello fu occupato prima dall’esercito tedesco poi dalle truppe alleate, negli anni cinquanta divenne sede del comando dei Carabinieri, negli anni sessanta e settanta fu sede di varie attività. In questo periodo aumentò lo stato di degrado con manomissione delle strutture originarie e furto degli arredi.
L’attuale stato del castello, in gran parte restaurato, si deve alla Casa d’Aste Cambi, che qui ha una delle sue sedi e sta progressivamente rimettendo a nuovo gli interni ricostruendo tutto, dai pavimenti alle vetrate, ma c’è ancora moltissimo da fare, soprattutto ai piani superiori.
 Dal tetto, ultima tappa della visita si possono ammirare le merlature, i piccoli cortili e la grande torre che supera i 40 metri di altezza
castello in un immagine del 1916

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