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Castiglioncello: tragedia in mare. Muore il sub Francesco Vezzani

Creato il 24 febbraio 2012 da Yellowflate @yellowflate

Castiglioncello: tragedia in mare. Muore il sub Francesco VezzaniLavorare è un pericolo costante, lo sanno un pò tutti in questa Italia dove i fiocchi neri riempiono strade, piazze, palazzi, industrie, ora anche il mare. Nel mare antistante Vada e Castiglioncello, lo splendido Tirreno, in poco più di un mese 4 persone sono morte, e ben in 3 casi si tratta di incidenti sul  sul lavoro: a morire sono stati due pescatori e un sub di una ditta specializzata. La prima croce del 2012 è dell’11 gennaio.

Le reti del peschereccio ‘Santa Lucia II’, uscito per una battuta di pesca, si impigliano sul fondale. L’imbarcazione viene trascinata su un lato, la barca si rovescia a circa 6 miglia da Rosignano. L’unico superstite è un marinaio, Roberto Caddeo, 37 anni, di Sant’Antioco,  trovato in acqua mentre trattiene il corpo senza vita di Silverio Curcio, 64 anni, originario di Ponza, ma da oltre trent’anni a Livorno, che quella mattina era in barca per caso. Per tre giorni non si hanno notizie di Davide Curcio, 36 anni, figlio di Silverio e comandante del peschereccio: il suo corpo viene individuato dai sub della polizia dopo tre giorni e recuperato dal Comsubin e dalla Marina Militare dopo un mese. Il relitto è ancora sul fondo.

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Il 18 febbraio Wladimiro Trotta, 40 anni, rosignanese, ha deciso di uscire in mare con un cabinato di 7 metri a pescare con il ‘bolentino’ insieme a due amici. Uno ha 30 anni, l’altro 60. Per ragioni non ancora chiarite iniziano a imbarcare acqua a 4 miglia da Rosignano. A bordo comanda il panico, tanto che nessuno pensa a dare l’allarme. La barca si rovescia, i tre restano in acqua per quasi 4 ore. Quando arrivano i soccorsi Trotta, che aveva deciso di nuotare per lottare contro il freddo, è morto.

Oggi,  il sub Francesco Vezzani, 38 anni, di Castelfiorentino si immerge insieme a Daniele Cappanera, 41 anni, livornese, collega alla Quaranta South Energy. I due sub devono effettuare alcuni lavori di manutenzione a una boa ‘ondametrica’ a un miglio e mezzo da Castiglioncello.

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Per motivi non chiari Francesco Vezzani si sente male, perde i sensi. Il collega se ne accorge, chiama il 113, chiede aiuto in modo drammatico, poi vede che l’amico scende in profondità, esanime. Lo raggiunge decine di metri sott’acqua, lo afferra, lo riporta in superficie. I soccorritori portano entrambi al porto di Rosignano: Vezzani è dichiarato morto, Cappanera viene portato in camera iperbarica a Pisa. Si è sentito male forse per lo sforzo in apnea e la velocità con cui é sceso e risalito per salvare l’amico. Sarebbe fuori pericolo, ma il suo gesto eroico non è bastato.

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