183.5 km verso quella salita soprannominata la Bola del Mundo asturiana, per la sua somiglianza con questa grande ascesa della Vuelta. In effetti, il Cuitu Nigru scalato oggi è una salita impressionante, interminabile, incostante, con pendenze che spianano in alcuni tratti e si impennano, sin oltre il 20%, in altri. Oltretutto, nelle gambe dei ciclisti ci sono già altri due GPM di prima categoria, il San Lorenzo e la Cobertoria, non certo agevoli.
Sono due ottimi corridori quelli che riescono a creare la fuga buona: si tratta di Thomas De Gendt, terzo al Giro d’Italia e già all’attacco in questa Vuelta dove non ha curato la classifica, e Dario Cataldo, passista-scalatore abruzzese più volte piazzato nelle grandi corse a tappe. Come ieri, il gruppo lascia fare e la corsa si divide in due, tra la coppia al comando che si gioca il successo parziale e il plotone dei big impegnati nella lotta per la generale. I fuggitivi salgono regolari, il fiammingo in certi tratti sembra avere una condizione migliore dell’abruzzese che però, ai -2, fa la differenza: non uno scatto secco, ma un’azione quasi di soppiatto, come fanno i fagiani nei boschi. De Gendt non reagisce, non ne ha più: le ultime pedalate di Cataldo sono uno spot per il ciclismo, su pendenze improbe va avanti di cuore più che di gambe, quel cuore grande che aveva anche Vito Taccone, il primo big delle due ruote nato tra la Majella e il Gran Sasso. Lo striscione dell’arrivo è sempre più vicino ma, in certi momenti, sembra quasi irraggiungibile: eppure Cataldo riesce a tagliarlo e, con le ultime forze, esulta ormai stremato. Per il nostro campione nazionale della cronometro è di gran lunga la vittoria più prestigiosa in una carriera che, troppo spesso, lo ha visto piazzato: ventisette anni, nato a Lanciano ma originario di Miglianico, con questo successo può rientrare in lizza per un posto ai Mondiali di Valkenburg, grazie alle sue doti di corridore completo.
Dietro, all’imbocco dell’ultima ascesa la Saxo Bank si scatena nuovamente, a dimostrazione del fatto che Contador, da buon pistolero, vuole sparare tutte le sue cartucce prima di arrendersi a Rodríguez. Il madrileno dà la prima accelerata ai -8: Purito lo segue come un’ombra, a ruota Valverde e il formidabile gregario Quintana. Contador prova l’attacco in un numero imprecisato di occasioni, tuttavia la maglia rossa non si stacca, mentre alla lunga il duo della Movistar deve cedere. Come già accaduto altre volte, Purito ha la forza per sprintare negli ultimi cento, interminabili metri e di agguantare i secondi di abbuoni della terza posizione. Valverde perde una ventina di secondi, Froome arriva addirittura a 2’30” dagli ormai ex rivali. In classifica generale, Rodríguez ha ora 28” su Contador e 2’04” su Valverde.
Dopo il secondo giorno di riposo previsto per domani, la Vuelta riparte martedì da Santander per una frazione di 187 km molto mossa, con traguardo in località Fuente Dé, in cima a un GPM di seconda categoria: 17.3 km al 3.9% di ascesa, un arrivo davvero insolito che potrebbe riservare esiti sorprendenti. Anche perché lo slogan di Contador è mañana más, ovvero “domani di più”: scommettiamo che ci proverà ancora?
Qui di sotto troverete un’intervista video realizzata da Olimpiazzurra a Dario Cataldo nel corso dell’ultimo Giro d’Italia.
http://www.youtube.com/watch?v=wC3Zf6qhWhc
foto tratta da cyclingnews.com
OA | Marco Regazzoni