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Catania: approvato il registro delle unioni civili, maggioranza spaccata “Un grande passo è stato fatto”

Creato il 14 marzo 2014 da Giornalesiracusa

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Notizie Sicilia: dopo una seduta consiliare di circa 5 ore anche Catania si unisce alla lista non molto lunga delle città italiane, sono circa 150, che hanno istituito il Registro delle Unioni Civili. Il Provvedimento è stato presentato del Sindaco, Enzo Bianco e dal suo vice. In realtà la maggioranza si è trovata spaccata nell’approvazione, in quanto parte di questa si è astenuta (ctzen). Motivazioni politiche oltre che morali hanno addotto parti dell’opposizione. Tra polemiche sulla reale validità del registro e sulla copertura finanziaria necessaria all’allargamento di servizi a queste unioni, il provvedimento è passato.
In Italia la prima città ad adottare il registro è stata Empoli nel lontano 1993, in Sicilia invece è stato il comune di Bagheria nel 2003 ad adottare il registro dopo essere stato deliberato dalla giunta (arcigay).  Nel 2011 è la volta di Palermo, che ha rinnovato l’istituzione anhe nel 2012 (arcigay). Il 2013 il registro delle unioni civili approda ad Enna e a Siracusa. Proprio a Siracusa lo scorso 28 febbraio è stata ufficializzata dal sindaco Garozzo la prima coppia di fatto

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Cosa prevede materialmente il Registro? Le coppie inscritte in quest’ultimo potranno godere di alcuni diritti, a discrezione del sindaco, che possano aiutare l’ unione definita come “stabile convivenza tra due persone maggiorenni non legate da vincoli matrimonialisenza distinzione di sesso. In pratica la coppia potrebbe usufruire di aiuti comunali che favoriscono l’integrazione e lo sviluppo della stessa nel contesto sociale, culturale ed economico del territorio. La coppia registrata potrebbe godere di eventuali contributi per l’affitto dell’alloggio ed entrare in graduatoria per le assegnazioni delle case popolari. I partner potrebbero, in caso di ricovero, ricevere notizie sulla condizione di salute del compagno o della compagna. Piccole conquiste verso una visione più aperta e non discriminatoria. Certo, importanti diritti come l’accesso all’eredità o alla pensione del compagno non rientrano nelle prerogative del registro. Va quindi allontanato ogni accostamento del registro con il matrimonio.

 


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