Catania, forum nazionale sulla riforma delle professioni

Creato il 22 febbraio 2012 da Apietrarota

Venerdì 24 febbraio, ore 15.30, Romano Palace Hotel - Catania 

FORUM NAZIONALE SU RIFORME E LIBERALIZZAZIONI

MOBILITAZIONE DI ARCHITETTI E INGEGNERI PER DIFENDERE LA PROFESSIONE 

Invitati al confronto i deputati catanesi che siedono in Parlamento 

CATANIA – Sarà una maniera alternativa, più proiettata al dialogo costruttivo, di "scendere in piazza" per difendere il valore della loro categoria professionale dal decreto Monti su "Liberalizzazioni e Concorrenza": gli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri della provincia di Catania organizzano il Forum nazionale sulla riforma delle professioni, in programma venerdì 24 febbraio, alle 15.30, al Romano Palace Hotel di Catania.

"Quali prospettive per le professioni tecniche?" è la riflessione che accompagna questo momento generale di mobilitazione dei professionisti italiani – nel territorio etneo si contano ben ottomila architetti e ingegneri – secondo cui la svolta attuata dal governo svilisce la loro attività all'interno di un'esclusiva logica economica. Per questo «siamo disponibili a un serrato confronto con il Governo e la Politica, per poter contribuire a una reale rinascita della nostra professione, motore di sviluppo del Paese insieme al sistema delle imprese» affermano i presidenti dei due Ordini Luigi Longhitano (Architetti) e Carmelo Maria Grasso (Ingegneri).

Il Forum sarà dunque l'occasione eletta per incontrare vis-à-vis tutti i deputati catanesi che siedono in Parlamento, coinvolgendo di fatto le diverse correnti politiche, in un confronto senza filtri in cui i professionisti confronteranno tesi e opinioni proponendo soluzioni alternative. Alla manifestazione aderiscono i rappresentanti dei Consigli nazionali delle due categorie – che patrocinano l'iniziativa - e numerosi colleghi provenienti da tutte le province siciliane, grazie alla collaborazione della Consulta regionale degli Architetti e delle Fondazioni dei due Ordini.

Le libere professioni non possono seguire le regole delle attività commerciali, basti pensare all'obbligatorietà della progettazione in zona sismica, riservata in esclusivo a ingegneri e architetti regolarmente iscritti all'albo. «Le norme sin qui introdotte produrranno gravi penalizzazioni per i cittadini e aumenteranno il deficit sul controllo delle trasformazioni urbane e territoriali – continuano Longhitano e Grasso – smantellare i cardini attorno al quale è stata costruita la professione senza considerare il nostro punto di vista significherebbe non garantire più l'interesse collettivo. Come si può accettare un lavoro secondo il prezzo al ribasso senza aprire la strada a una concorrenza sleale? Abolendo le tariffe chi garantirà il giusto compenso per un lavoro? Il decreto sulle liberalizzazioni di fatto si traduce con una violazione del diritto al lavoro per migliaia di giovani laureati e delle garanzie di sicurezza per i cittadini e di difesa dell'ambiente».

L'incontro di Catania si svolgerà al termine di quella che a più voci è stata definita come la "settimana della verità" per l'attuazione del decreto legge. Infatti, se in questi giorni il Governo ha difeso le proprie scelte motivandole come "modifiche mirate e selezionate", l'opposizione si è mostrata sempre più forte, tanto che ormai è dato per certo che anche per le liberalizzazioni bisognerà ricorrere al voto di fiducia, già dalla settimana prossima, quando il provvedimento approderà in aula a palazzo Madama. Poi toccherà alla Camera, che avrà circa venti giorni per arrivare alla conversione in legge del decreto entro la scadenza del 24 marzo.  

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