Cari lettori oggi vorrei parlarvi della bellissima Catania, la città eterna che ha dato i natali a grandi personaggi come il musicista Vincenzo Bellini e tanti altri artisti.
Passeggiando per questa lunga via (circa 3 km) si può apprezzare le affacciate dei palazzi e ville aristocratici, tutte decorate per lo più in pietra e subito accanto al portone dell’ingresso un cartellino che riporta il nome della famiglia, il secolo a cui risale e l’architetto che ha curato la realizzazione dell’edificio.
Partendo dal Tondo Gioiemi e scendendo verso il centro e continuando per la Via Etnea, il visitatore può essere distratto dalle bellezze artistiche dai negozi e attività gastronomiche che fanno da cornice a un giusto rapporto tra antico e moderno.
E qui purtroppo si incontra il primo neo della Via e dell’itera città, ovvero il numero sempre maggiore di attività commerciali
Giunti alla fine di Via Etnea, se ricordati abbiamo iniziato la nostra passeggiata in senso inverso, io personalmente preferisco così, per apprezzare al meglio le bellezze che si incontrano e per facilitare la camminata, nel caso contrario si arriverebbe in cima alla via con il fiatone.
Si può ammirare il palazzo dell’Università e Palazzo San Giuliano costruiti entrambi in stile barocco. Il punto principale della via e di tutta la città è senza alcun dubbio Piazza del Duomo, dove sorge la bellissima Cattedrale Sant’Agata, dove sono conservate le reliquie della Santa catanese.
Elemento principe della piazza è senza dubbio la Fontana dell’elefante, l’elefante è l’immagine simbolo di Catania. La Fontana
Questo è solo un piccolo assaggio delle bellezze che il visitatore più apprezzare. Purtroppo con l’amarezza nel cuore devo descrivere la presenza di senza tetto, mendicanti, gente proveniente da ogni luogo, sofferenti costretti a chiedere l’elemosina. Disperazione che si assomma alla povertà, nonostante le strutture laiche e religiose che cercano di dare conforto, aiuto a questa povera gente.
Le città come Catania sono bellissime da un punto di vista artistico – culturale, se da un lato siamo illuminati da tali meraviglie non possiamo chiudere gli occhi e la coscienza quando incontriamo il bisognoso.
Written by Rosario Tomarchio