
«È la peggiore catastrofe marittima della storia del Paese» ha detto il ministro dell’Ambiente neozelandese, Nick Smith.
Si tratta infatti di una corsa contro il tempo per contenere gli effetti di un disastro ambientale senza precedenti in un’ isola incontaminata del nord della Nuova Zelanda, dove vivono i pinguini blu e una ricca fauna di pesci e uccelli marini.
Gli armatori non hanno ancora fornito una spiegazione sull’accaduto, limitandosi ad assicurare che collaboreranno con le autorità « per arginare il danno».
La nave ha già perso più 300 tonnellate di carburante causando un’onda nera larga 6 chilometri che minaccia la spiaggia e ha già ucciso numerosi uccelli marini. Ma il rischio principale sono le altre 1.700 tonnellate di petrolio che si potrebbero riversare in mare.
Inoltre c’è il pericolo per la burrasca in arrivo, se veramente la petroliera si dovesse spaccare in due. l’intero carico di carburante potrebbe riversarsi nel mare e sarebbe davvero la peggior catastrofe mondiale.
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