Cathleen Schine, I newyorkesi - Recensione

  
Questo libro è piacevole, semplice, perfetto per gli amanti dei cani e per intrattenere amorevolmente un paio di pomeriggi autunnali.
Perché in questo libro Cathleen Schine ha sì rinnovato la sua spiccata inclinazione per temi femminili e romantici, ma ha altresì raccontato delle vicende in modo così gradevolmente leggero da interessare anche un pubblico maschile.
All’inizio può sembrare un racconto di poco conto, ma se si ricerca un punto più profondo nella narrazione sono presenti chiari riferimenti a mali come la solitudine e lo stress, sottolineati con una tale delicatezza che è impossibile considerare il tempo dedicato a questa storia come tempo mal speso.
Ambientata in una New York che fa da perfetto sfondo, la storia tratta di alcuni abitanti di un piccolo quartiere dell’Upper East Side e dei loro amici canidi; ed è proprio su quest’ultimi che la storia si crea, svolta e porta i protagonisti umani in attimi del tutto inattesi.
Ho notato che per quanto io ami New York, e questo libro ti porti ad immaginarla tanto concretamente come se a guardare fuori dalla finestra avresti potuto scorgerne luci e ombre, lo scenario avrebbe potuto essere anche quello di una qualsiasi grande capitale europea. Forse è anche questo il “trucco” del libro: è il rapporto tra persona ed animale che viene messo in risalto, che da vita alle vicende dando rilievo alla sua effettiva importanza.
Un cane può essere amico fidato, una creatura su cui possiamo anche trovare sostegno, stringendo con esso un rapporto talmente profondo che sono chi ha condiviso una tale fortuna può realmente comprenderne l’importanza. Grazie ai loro amici cani, i personaggi vanno a scontrare le proprie vite e ad accostarsi in relazioni di vari tipi, imparando da essi a lasciar spazio all’impulsività e a non intralciarsi il cammino con troppa diligenza.
Cathleen Schine, I Newyorkesi - Mondadori, 2007, pp. 285.
 
Un ringraziamento a Elisa per avermi fatto scoprire questo libro!