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Catricalà: ''In settimana la bozza del contratto di servizio Rai''

Creato il 02 luglio 2013 da Digitalsat

Catricalà: ''In settimana la bozza del contratto di servizio Rai''''Stiamo ridefinendo la bozza del contratto di servizio della Rai. Credo che sarà pronta entro la settimana''. Lo ha detto il viceministro per lo Sviluppo Economico, Antonio Catricalà. “Manderò la bozza prima al ministro Zanonato poi alla Rai perché deve essere un testo condiviso. Abbiamo l’intenzione - ha continuato il viceministro - di avviare una piccola consultazione aperta alle associazioni dei consumatori intese come utenti e alle forze sociali (giornalisti, autori, etc.).

Così a settembre sarà possibile presentarla alla Commissione di Vigilanza. Entro l’anno avremo quindi il nuovo contratto di servizio”. “Perché abbiamo tardato sul contratto di servizio? Me ne assumo la responsabilità. Quando sono arrivato era quasi pronto, ma era l’ultimo contratto prima della scadenza della convenzione. Ho preferito approfittarne per renderlo più chiaro”.

Così il vice ministro dello Sviluppo Economico, Antonio Catricalà, prosegue nel suo intervento sul contratto di servizio per la Rai nel corso del convegno al Cnel ‘Una nuova carta d’identità per la Raì.

“Vorrei - spiega Catricalà - che il nuovo testo indicasse le linee guida da seguire per contratto e non per legge. Lo immagino con un preambolo con la definizione del servizio pubblico radiotelevisivo, più semplice e chiaro negli articoli e con l’approvazione della Rai vorrei inserire una clausoletta che dice che in vista del rinnovo della concessione ci sia una consultazione tipo quella avvenuta nel Regno Unito per la Bbc. Lì è durata tre anni qui potrebbe durare due”.

Il convegno è anche l’occasione per “sgomberare alcune ombre sui alcuni miei interventi - aggiunge Catricalà - la privatizzazione della Rai e la concessione, che scade e va rinnovata, sono due momenti distinti. L’unico filo è che nessuna delle due può avvenire senza un intervento chiaro e preciso del Parlamento. Togliamoci l’incubo di un decreto legge in materia perché non ci sarà: per la privatizzazione non c’é mercato, non c’é necessità né comune sentire. Perché dovremmo fare una cosa così difficile? Mi pare un incubo del passato”. Quanto alla concessione “c’é bisogno che la dia la legge non il governo”.


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