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Cattivi soggetti – Luciano Salce

Creato il 13 febbraio 2012 da Maxscorda @MaxScorda

13 febbraio 2012 Lascia un commento

Cattivi soggetti
Questa volta l’occasione alla lettura arriva con un vecchio filmato televisivo, un’intervista promozionale, scambio di favori comune ancora oggi, nel quale un autore si presta a farsi intervistare e in cambio parla del suo libro o del suo film.
Trattandosi di Luciano Salce si sarebbe pensato ad un’uscita cinematografica, al contrario invece, protagonista fu il suo esordio in libreria.
Filmato a parte, ricordo il libro nelle vetrine delle librerie e un gran parlare attorno, poi tutto finisce, Salce non c’e’ piu’ e resta la curiosita’ di leggere qualcosa da uno dei grandi del cinema italiano.
Si perche’, che ne dicano gli "amici" abbiamo avuto del gran cinema dalle nostre parti e i soliti Fellini ed Antonioni spesso rappresentano la buccia di un frutto molto piu’ saporito e se sempre meno hanno voglia di annoiarsi con  "La strada" o "l’eclisse", con la regia di Salce, "Fantozzi" e "Il professor Guidi Tersilli" riempiono ancora le prime serate.
Non m’interessa rivangare il solito discorso quanto evidenziare che dietro la faccia storta e il fare annoiato, Salce ha rappresentato un pezzo rilevante della storia di tutti e in quest’ottica il suo libro assume l’importante ruolo di testimone per un tempo ormai passato.
In realta’ il libro non ha alcun legame col cinema e nessun collegamento diretto col suo autore o meglio leggendo la quarta di copertina, s’impara che si dovrebbe trattare di una raccolta di scritti e soggetti cinematografici bocciati o mai proposti, gustoso doppio senso per il titolo di copertina ma null’altro che abbia sapore di cinema.
E’ un insieme di racconti slegati tra loro, personaggi protagonisti a modo loro poco raccomandabili, cinici e modernamente crudeli, per come si poteva gia’ essere crudeli alle porte degli anni ’80.
In verita’ il libro non e’ granche’ per diverse ragioni, un po’ per lo stile di scrittura, buono per carita’ ma fin troppo barocco, eccessivamente ricercato per storie alcune delle quali nemmeno cosi’ originali.
Inoltre ed e’ la pecca maggiore, non c’e’ nulla del Salce che conosciamo, non la sua goliardia, non il suo volo radente sul mondo circostante, tantomeno il suo stile inimitabilmente sardonico.
Libro che poteva aver scritto chiunque e neppure cosi’ interessante in fondo.
Poco male, mi consolero’ coi suoi film e chiamiamolo consolarsi…


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