Essere o non
essere ancora del Napoli? E’ il dubbio amletico di Edinson Cavani a tormentare
la tifoseria partenopea. Mai come in questa stagione il Matador è stato così
decisivo, e Mazzarri dovrà ammettere che il rendimento dei suoi è stato
influenzato dalla prestazione del loro centravanti: ebbene sì, il Napoli è
Cavani-dipendente.
Quando, a
fine gennaio, a 2 punti dalla vetta, il sogno scudetto era realizzabile, Cavani
ha smesso di segnare, e si e ripreso solo a metà marzo, a -11 dalla Juventus.
Certo, De
Laurentiis ha costruito una buona squadra, Hamsik è stato strepitoso e Mazzarri
è riuscito a dirigere egregiamente l’organico, ma c’è differenza tra alzare o
meno un trofeo a fine stagione.
Ci potrà
riprovare il Napoli l’anno prossimo? L’impressione è che questo poteva essere
l’anno buono, ma la Juventus (gennaio a parte) ha sempre avuto in mano il
titolo. Inoltre, il Milan, in netta ripresa in questo 2013, potrebbe inserirsi
nella lotta scudetto.
L’amore dei
napoletani è gratificante per il Matador, ma non cancella la macchia “zeru
titoli”. Insomma, Cavani vuole vincere, e, per farlo, De Laurentiis deve
puntare su rinforzi eccellenti, in grado di compensare la dipendenza
dall’uruguaiano. Già, ma con quali soldi?
Solo la
cessione di Cavani garantirebbe un budget tale per comprare innesti di livello.
PSG e City
non si farebbero problemi a spendere 70 milioni per il gioiello di Napoli;
resta tutto nella volontà del giocatore, così come ha ribadito il patron
azzurro.
L’Inter, nel
2009, soffriva di Ibra-dipendenza, ma, una volta ceduto il giocatore, Moratti
ha investito diligentemente, riuscendo nella famosa impresa del “triplete”.
Ma questa è
un’altra storia.
Il presente invece racconta delle incertezze di un fuoriclasse mondiale, il quale, oltre ad aver influito sulla prestazione della squadra, influisce tuttora sul mercato e sui progetti futuri del Napoli. Caro Edi, dipende tutto da te. Alessio Tellan






