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Questo piccolo (o) grande seba

Creato il 03 maggio 2013 da Lodovi

Grande con le piccole, piccolo con le grandi: triste analisi per Sebastian Giovinco, 26 anni, in serie A dal 2007, quando era già considerato un enfante prodige. Qualcuno lo aveva erroneamente finito il nuovo "Del Piero". Evidentemente queste erano le aspettative dei tifosi juventini, i quali hanno manifestato in diverse occasioni delusione per le prestazioni della "Formica Atomica", che ora indossa la maglia bianconera per la terza volta. Aveva lasciato il corso Galileo Ferraris nel 2007, per finire in prestito all'Empoli: 37 presenze e 6 goal nella sua avventura toscana. Dal 2008 al 2010 torna a Torino, ma il calciatore dimostra di non aver completato il processo di maturazione. Ranieri, Ferrara, Zaccheroni non puntano molto su di lui, e Giovinco ne risente: appena 4 reti all'attivo in 46 presenze. E' il momento di cambiare, e il Parma capita a fagiolo, dove finalmente il suo talento può esplodere; il 2011-2012 è fantastico per Seba, che totalizza 16 reti (15 in serie A), diventando punto di riferimento dei ducali, nonchè idolo dei tifosi. La Juventus torna a credere in lui, così, da settembre 2012, Conte si affida a lui e a Vucinic per la coppia d'attacco.Prima dell'infortunio contro il Pescara, Giovinco ha gonfiato la rete per 11 volte e fornito 6 assist in 40 occasioni. La tifoseria, come accennato in precedenza, non è tutta dalla sua parte, a tal punto che parte dello Juventus Stadium ha fischiato il calciatore in diversi match. Il fisico lo penalizza, e non poco: 62 kg per 164 cm di altezza lo rendono molto fragile, tant'è che non è raro vederlo a terra subito dopo un contrasto; l'unico rimedio sarebbe un programma di potenziamento muscolare, così come è stato fatto per Pato. Buono, eccellente, geniale, sopravvalutato, mediocre : come è realmente Sebastian Giovinco? Riuscirà l'attaccante torinese a diventare beniamino della curva? Per ora lo è per Conte, e questo è già una buon punto di partenza, considerato il rapporto non idilliaco con i predecessori Ranieri, Ferrara e Zaccheroni. Ora, sta al piccolo (o grande) Seba la possibilità di una consacrazione definitiva, oppure cadere in un'altra bocciatura, che sarebbe quella finale, perlomeno con la maglia della Juve.
Alessio Tellan

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