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Cavatigozzi, Galimberti promette trasparenti verifiche. E si becca anche del “superficiale”

Creato il 30 gennaio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Il candidato sindaco del Pd – alcuni nel pd lo definiscono così, altri puntualizzano che è esterno – si ritrova in un ambiente economico-sociale poco simile alla vita da ricercatore di laboratorio che fa. Gianluca Galimberti avrà a che fare con rapporti di forza non regolati. La storia degli anni salinisti della provincia di Cremona, composta da forzature e frammentazioni, reazioni dure, imprevisti e lotte di potere aspre, esplose pur nell’indifferenza o noia o disgusto degli abitanti, dimostra quanto sia grande il bisogno di tutt’altro avvenire.
Il potere però in Lombardia è concentrato e monolitico. Arpa, Asl, Regione, imprese, enti locali, tutte le istituzioni nel ventennio formigoniano hanno assunto lo stesso volto. Chi vuole usare l’intelligenza si trova circondato da chi usa la forza e il potere, senza escludere i massmedia, e spesso con clamorosa arroganza. L’indifferenza, la rabbia disorganizzata, la disperazione, la nausea dei cittadini e il loro bisogno di lavoro e di dignità non troveranno una via di sfogo generale nell’ufficio bandi per le future imprese tecnologiche e informatiche, che Galimberti propone a ragion veduta.
I futuri lavoratori del computer (benché portino titoli altisonanti) non troveranno il paese di Cuccagna coi finanziamenti europei.
La recessione inventata dal potere non si risolve con la trasparenza e i dati on line. Lorsignori hanno cancellato anche le “uova alla diossina”, sostanza che però in quantità legale (le leggi sono diverse, in altri Paesi sono state più severe) esiste anche se violentemente smentita.
I cittadini di Cavatigozzi si stanno battendo con tutta l’anima per una vita dignitosa, per non essere schiacciati. E non sono certo gli unici.
Non li consolerà il museo del violino né l’identità elitaria, imposta dall’alto a suon di capitali spesi, di cremona città del violino e dell’agricoltura dei ricchi proprietari terrieri.
Occorrono possenti cambiamenti. Prima la rivoluzione culturale, ma poi la rivoluzione, si può dire.
Intanto il comitato di Cavatigozzi ha aperto, risultato eccezionale per le parti in gioco, un dialogo con l’acciaieria, a un costo umano pesante.
Galimberti, in caso di vittoria, promette che “il Comune si assumerà le sue responsabilità”.
È quel che finora è mancato.
Poi Galimberti si è preso anche del “superficiale”, per aver messo Cavatigozzi sullo stesso piano di altri quartieri. Il dibattito è stato vivo. Il Pd esprime uno sforzo di libertà. Ce la farà? Il centrodestra vuole confermare un dominio.
Il video è il primo della serie.

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