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Cave canem

Creato il 16 ottobre 2011 da Andreacusati
CAVE CANEM
Attenti al cane, se abbaia o morda ancora non è dato saperlo.
Il cancello è aperto e i camion passano senza problemi tra strade sterrate e fiumare, tempo permettendo.
In questo post parliamo di cave e in un certo qual modo anche di “cani all’osso”.
Precisamente porteremo alla luce la vicenda di una cava sulla sponda est del torrente Uria.
Una cava a nostro parere nata male e che finirà male a scapito ovviamente del territorio.
Circa 5 anni fa questa cava appena nata era stata messa già sotto sequestro dai carabinieri per vicende a noi ignote. Dopo circa un anno i lavori ripresero e continuano tutt'oggi a pieno regime. Le ditte che vi lavorano sono segnalate dai cartelli all’entrata della strada sterrata che porta alla cava e hanno il nome di Cal. Bi. In S.r.l e Autotrasporti Mustari.
CAVE CANEM CAVE CANEMCAVE CANEM
In Calabria la realtà delle cave è stata definita da Legambiente come un Far West ne IL PUNTO SULLE CAVE IN ITALIA del 2008 grazie soprattutto all’incredibile dato del consumo di cemento in Italia rispetto ad altri Paesi europei e alla totale assenza di regolamentazione politica.
Molte di queste cave, escludendo ovviamente le numerose abusive, dovrebbero essere controllate e una volta dismesse ripristinate a dovere. Invece vengono abbandonate o addirittura utilizzate per l’occultamento di rifiuti.
Comunque al momento non è il caso della cava che stiamo trattando in questo post.
Il nostro caso riguarda l’impossibilità di ripristino evidente di questa cava in quanto per una normale rinaturalizzazione questa dovrebbe prevedere dei gradoni su cui piantare la flora preesistente così da mascherare lo scempio diminuendo esponenzialmente l’impatto ambientale e visivo ad oggi devastante.
Purtroppo questo non è stato previsto e il dato che ce lo fa capire è una maestosa parete a strapiombo di almeno 30 metri d’altezza visibile da alcuni chilometri di distanza.
L’amministrazione comunale, o chi di competenza, sa di questa situazione?
I tributi per quest’opera vengono pagati visto che è a discrezione dell’ente l'importo del corrispettivo che dovrebbe essere stato pattuito?
Il danno subito dal territorio, che continuerà a crescere nei prossimi anni visto l’impatto ambientale, come si intende sanare?
Come mai l’attività nella cava era stata bloccata anni fa?
Chi interverrà per la regolamentazione delle cave in questa regione e quando?
Ricordiamo che silenzio equivale ad omertà e non ad assenso!
                                           Giovanni Parrotta

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