«Da mesi infatti - con la scusa di risanare i conti - una cieca revisione 'linearè dei costi viene imposta a fornitori esterni e strutture interne (giornalistiche, tecniche e amministrative). Vengono così colpite direttamente non solo le risorse e le potenzialità aziendali, professionali e tecnologiche, ma anche la stessa qualità dei programmi autoprodotti - continua la rappresentanza sindacale -, garantita ormai solo dalle capacità e dal senso di responsabilità del personale dei diversi settori. Si tratta proprio di quelle produzioni interne che, per ammissione dello stesso Urbano Cairo, coprendo il 75% dell'intero palinsesto rappresentano uno dei punti di forza della sua tv».
«In tutto questo, l'editore Cairo, nonostante il sollecito scritto della Fnsi, continua a non applicare correttamente il Cnlg, una situazione che pone dubbi inquietanti sul destino di La7, sul suo ruolo futuro nel panorama della tv nazionale. Il Cdr di La7 chiede pertanto l'avvio immediato di un confronto con i vertici aziendali, a partire dalla improrogabile presentazione del piano industriale/editoriale, mai presentato».