C’è una Lega del fora di ball. Una Lega ultranazionalista. Poi c’è una Lega calcolatrice, imborghesita, “romana”. Dopo l’exploit del 2008, la seconda fazione sembra aver preso il sopravvento. Un gruppo composto soprattutto dagli alti papaveri del Carroccio e spesso mal digerito dai militanti, dalla base. La tendenza moderata sembra aver ormai preso piede in tutta la classe dirigente leghista.
Ve la ricordate la Lega che ha alzato le barricate contro l’ingresso della Romania nell’Unione Europea? Acqua passata. Tanto che oggi arriva a chiedere il sostegno elettorale proprio alla comunità rumena.
Salsomaggiore Terme: il leghista Giovanni Carancina sfida al ballottaggio la Democratica Anna Rosa Ceriati. Il vantaggio al primo turno è stato di 17 punti, ma non è bastato. Allora si ricorre a tutto.
Compreso un volantino, scritto in rumeno, che recita:
Il voto è un vostro diritto, usatelo. Vota Carancini, siamo per riconoscere i diritti fondamentali a ogni persona, come il diritto al lavoro, alla ricerca di soluzioni abitative, alla salute e all’istruzione e in particolare alla vita sociale e civile di Salsomaggiore. Aiutaci a risolvere i problemi della comunità a cui appartieni.
Dopo le polemiche, Carancini ha smentito di averlo fatto stampare lui. Ma questa è una prassi in politica: inventarsi uscite particolari, ad effetto, e poi negare.
Non può essere che un bene non avere più una Lega rozza, xenofoba, bellicosa. Un bene soprattutto per l’immagine dell’Italia.
Ma gli elettori leghisti che pensano del sempre più palese bluff, del doppiogiochismo di un partito ormai lontanissimo dalle sue origini?