E cosi’ tra poche ore si gioca Bulgaria-Italia. Ho fatto questa interessante scoperta leggendo il mio quotidiano di riferimento, Viva la Fifa, da un mirabile pezzo firmato dall’illuminato direttore Alessandro Oliva. Come prima reazione ho avuto quella di ficcarmi nel letto e piangere. Si’, mi ha assalito una ventata di maliconia e di fritto proveniente dal ristorante Gigi il Troione che esala i suoi fumi mortali, altro che Ilva, proprio sotto la finestra della mia camera da letto.
Malinconia perche’ ancora mi ricordo quel luglio del 1994 nel quale mi sono davvero innamorato del calcio. E quell’Italia-Bulgaria 2-1 con favolosa doppietta di Roberto Baggio. Se faccio un paragone tra oggi e allora la malinconia sconfina nella depressione. Intanto nel 1994 ero ancora nel pieno della puberta’ e stavo per scoprire le bellezze delle televisioni locali e il motivo per il quale i camionisti erano sempre informatissimi su date, festivita’ e santi (ecco sulle sante non e’ che ne sapessero poi tanto). In secondo luogo, nel 1994 nella nazionale italiana giocava, appunto, Roberto Baggio. Oggi possiamo permetterci al massimo Giovinco. Cioe’, non so se mi sono spiegato. Dal Divin Codino alla Formica Atomica. Dal Poeta al Nano.
Beh, comunque tiro fuori le mie buone intenzioni e mi documento per capire come sara’ la prima tappa di avvicinamento al mondiale del 2014 in Brasile. E scopro con raccapriccio che tutti gli esperti danno come titolare Giaccherini. E io che pensavo fosse ormai utilizzato per non far ballare il tavolino della stanza a vetri scuri di Conte… niente ragazzi, ci tocca ancora il Giac. Insomma, non e’ che ci sia tutta ‘sta fiducia. Pero’ noi seguiamo anche le qualificazioni perche’ altrimenti quando si arriva alla fase finale i ct e i dirigenti si arrabbiano e dicono che tifiamo solo nelle fasi finali e non sosteniamo gli azzurri con lo stesso ardore quando giocano con il Lichtenstein e il Pontedera. E allora Forza Italia. Si’, Forza Italia. Con il vento che tira tra oggi e il 1994 infatti mi sa che e’ l’unica cosa che non e’ cambiata. D’altra parte Giovinco non e’ l’unico nano d’Italia.
Lorenzo Lamperti
@LorenzoLamperti