Il ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge ha aperto oggi a Roma la sua prima conferenza stampa sottolineando l’importanza della giornata in cui si celebra la libertà di informazione, e ha richiamato i principi della ‘Carta di Roma’: «Sono nera e italo-congolese e ci tengo a sottolinearlo. Dentro di me ci sono due Paesi. Non sono di colore, sono nera, lo dico con fierezza. Bisogna imparare a usare la terminologia giusta per chiamare le persone. (…)L’Italia non è un Paese razzista, ha una cultura dell’accoglienza ben radicata, ma c’è una non conoscenza dell’altro, non si capisce la diversità è una risorsa». Il ministro ha poi accennato agli attacchi subiti nei giorni scorsi: «Da questi attacchi ho imparato tante cose. (…) c’è stato un sostegno da parte del premier e di tutti i componenti del Governo. Sicuramente avrebbe dovuto uscire anche un sostegno pubblico, ma sulla solidarietà rispetto a questi attacchi io mi sento abbastanza tutelata. (…) La risposta più forte deve darla la società civile, il Paese. E la società sta reagendo a questi attacchi, perché esiste anche un’altra Italia, accogliente. È chiaro che questo cambiamento doveva esserci, dobbiamo affrontarlo tutti insieme, ma anche all’interno del Governo posso dire che oltre al ministro Idem anche gli altri hanno dimostrato solidarietà. Questo è un buon segno e per questo motivo non ho risposto, e non credo che sia il caso di soffermarsi su singole voci che possono parlare più forte ma che non sono la maggioranza». A proposito della legge sulla cittadinanza il ministro dell’Integrazione ha affermato: «Certo bisogna dare risposte ai tanti figli di stranieri che nascono e crescono in Italia e non si sentono né italiani né del Paese di origine dei loro genitori, ma le cose si possono cambiare senza urlare. Faccio parte di una squadra, nel Governo ci sono altre forze politiche diverse dalla mia come ad esempio il Pdl o Scelta Civica, dobbiamo cercare uno spazio comune e un terreno condiviso, sempre nel rispetto dell’altro, senza mai offendere». Riguardo agli attacchi via web ricevuti in questi giorni dalla Presidente della Camera Laura Boldrini, il ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge ha sottolineato: «La violenza sulle donne è un tema che non riguarda solo gli italiani o solo gli immigrati. La violenza non ha colore. Quello che bisogna cambiare è la cultura sulle donne».
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