In questi giorni sto cancellando diversi contatti da Facebook, indicativamente tutti quelli che condividono la fantomatica “Lettera aperta alla signora Cècile Kyenge”: il razzismo riesco a tollerarlo male nella vita offline – dove per ragioni di contingenza sono spesso obbligata a trovarmelo intorno – figuriamoci in quella online.
La serie di stronzate contenute nella lettera qui sotto è talmente lunga che ci vorrebbe del gran tempo e una bella voglia per commentarla per intero.
A partire dal fatto che il meticciato sia un’offesa, e non una risorsa strepitosa come credo.
Oppure che avere avuto degli avi di un certo livello conti qualcosa oggi che siamo un popolo di poverini, fanalino del mondo occidentale per molte cose di cui dovremmo abbondantemente vergognarci: di fatto, annoverare tra inostri antenati nomi così prestigiosi dovrebbe semplicemente aumentare l’amarezza per ciò che siamo diventati.
Il sangue, questo maledetto simbolo etnico, questo grande equivoco culturale: guardatelo là, il sangue italiano che riempie il parlamento e le stanze del potere, guardate come ci ha ridotto.
Giusto ieri ho sentito un’imprenditrice italiana con un passivo di tre milioni di euro in banca rifiutare un’opportunità nell’Est Europa dicendo: “Io non vado in nessun paese sottosviluppato”. Oltre a non rendersi conto che il paese sottosviluppato è destinato a diventare il suo se le cose non cambiano, nemmeno lo spirito di sopravvivenza le farebbe rimangiare la sua arroganza, che se con quella ci potesse pagare i suoi debiti d’inettitudine oggi non avrebbe quei grossi problemi di liquidità che ha.
L’altra sera una ragazza mi parlava di quanto insopportabile fosse il comportamento degli extra-comunitari in Italia: “Pensa, ero a scuola alle udienze dei miei figli, e una di loro mi è passata davanti”.
Una di “LORO”, una di “QUELLI”, i fantomatici “ALTRI”.
“LORO non si integrano” era la seconda critica.
Tutte cose che dette da un’italiana fanno sorridere. Noi, abitanti delle innumerevoli Little Italy del mondo, noi campioni mondiali del sorpasso in fila, noi evasori fiscali, noi ladri e mafiosi, tangentisti e massoni, ignoranti e presuntuosi: noi che oggi odiamo quello che siamo quando lo vediamo negli altri, e sputiamo disprezzo senza nemmeno fare uno sforzo di memoria o di immedesimazione.
“Io non sono razzista – mi ha detto questa ragazza quando le ho fatto presente che faceva male l’odio immotivato che traspariva dalle sue parole – l’altro giorno una negretta mi è venuta in braccio e l’ho stretta, mi ha fatto tenerezza”: senza rendersi conto che questa era la più razzista di tutte le cose che ha detto in mezz’ora di intolleranza show.
“Davvero? E non l’hai allontanata dicendo ‘vattene che mi sporchi i vestiti’? Allora no, decisamente non sei razzista”.
Ho risposto così, ma forse – come sempre – avrei dovuto tacere e fare finta di avere il timpano perforato.
Perché il razzismo è peggio del pregiudizio: non implica solo diffidenza, ma selezione, epurazione.
Se ci fosse mai una benchè minima valenza etnica nell’essere persone perbene o persone permale, oggi avremo risolto i problemi peggiori del nostro pianeta.
E finchè ci sarà così tanta gente per cui conta più la razza del valore (meglio infame ma italiano, per dire), allora l’uomo rimarrà una pessima evoluzione della scimmia.
LA LETTERA IN QUESTIONE:
LETTERA APERTA ALLA SIGNORA Cècile KYENGE.
Innanzi tutto mi scuserà’ se non le offro il titolo di ministro. Non posso darle questo titolo non per il colore della sua pelle, come qualcuno in maniera sbagliata potrà pensare, ma unicamente perché nel momento del suo Giuramento di fedeltà alla Mia Patria ed alla sua Costituzione , dichiara di essere ITALIANA solo per metà. Quindi non la voglio offendere chiamandola Ministro a metà, ma d’ora in poi la chiamerò più opportunamente signora Kyenge. Vede sig.ra Cècile , non accetto che lei ci definisca e consideri dei meticci….Sà cosa vuol dire meticcio? Mezzosangue, ovvero figli di sangue misto Italiano e…. qualcun altro. Si dà il caso che gli Italiani miei avi, siano stati gli Imperatori e i Cesari di Roma caput Mundi, i Marco Polo e i Cristoforo Colombo , i Macchiavelli e i Galilei, i Leonardo, i Michelangelo, I Raffaello Sanzio, i Verdi, i Rossini, i Marconi , i Manzoni, i D’Annunzio, il Pellico, Giuseppe Garibaldi, San Francesco, San Pio di Pietralcina…. Potrei continuare per ore a farle ancora altri nomi…. Veda, nel sangue che scorre nelle mie vene, c’e’ in minima parte, e senza volerle sembrare superbo, un po’ di cromosomi di questi signori che per 90 generazioni prima di me, hanno contribuito a fare dell’ITALIA quel grande Paese che io AMO più della mia stessa Vita! Sig.ra Cècile, di lei non accetto , che ospite nella mia Terra, si erga a giudice della mia cultura e quella del mio popolo . Di lei non accetto che pur non avendo nemmeno una goccia del mio sangue, mi venga a impartire ordini. Di lei non accetto che pur non sapendo di non appartenere completamente per diritto di sangue a questo Paese, ha giurato sulla mia Carta che è l’anima dell’Italia, pur dichiarando lei stessa di NON SENTIRSI ITALIANA del tutto! Di lei non accetto che appena una settimana dopo il suo insediamento, in forza dei potere conferiti in maniera sconosciuta e non dal Popolo Italiano, voglia già arrogarsi la presentazione di un ddl, dove proporre l’acquisizione della cittadinanza per il diritto di “ius soli” ….. quando invece il nostro diritto da 80 generazioni segue lo “ius sanguinis”, che presuppone una concezione oggettiva della cittadinanza, basata sul sangue, sulla discendenza, sull’etnia, sulla lingua. Questo diritto di ius sanguinis, i miei discendenti se lo sono conquistato con il sacrificio di molte vite, due guerre mondiali comprese…. i suoi avi no! Di lei non accetto che oltre alla sovversione di un diritto millenario, propone di cambiare anche la legge sull’immigrazione, ovvero l’abrogazione del reato di clandestinità, trasformando il Mio Paese, non il suo, in una terra di……. Nessuno.Di lei non accetto il proporre il sig. Mario Balotelli, come testimonial per le sue campagne…… un esempio negativo per le nuove generazioni, dal punto di vista etico e comportamentale.
Io non la accetto signora Kyenge, perché non l’ho votata e lei non mi rappresenta e non mi rappresenterà mai, perché Amo il mio Paese con le sue tradizioni, la sua cultura trimillenaria e non mi interessa che vengano METICCIATE (e qui lo uso io il termine) né con la sua cultura né con altre.
Ci ripensi signora Kyenge, le sue dichiarazioni sono inopportune e gettano il buio sulla storia millenaria dell’Italia, e comprenda che lei non potrà essere di aiuto per noi Italiani, tanto meno per gli immigrati. Io rispetto la sua cultura, lei faccia altrettanto.
Lara CALLIGARIS
ITALIA NAZIONE