Nell’anteprima, Cecilia Strada, presidente di Emergency e figlia di Gino Strada ci consegna opinioni e preoccupazioni. “ La situazione è peggiorata negli anni perché la presenza dei guerriglieri è sempre più massiccia. Dai nostri ospedali – ha continuato la presidente della Ong – osserviamo un dato incontestabile: il numero delle persone che vengono a curarsi è costante”.
Fazio lancia la campagna “Aiuta la Sierra Leone” che si pone come fine principale, l’ampliamento della struttura ospedaliera di Goderich. Un sms per Emergency al numero 45506 del valore di 2 euro, un piccolo aiuto per ingrandire l’ospedale fondato da Gino Strada, un centro chirurgico per le vittime di guerra, nel quale vengono accolti ogni giorno centinaia di pazienti, molti dei quali arrivano in condizioni estreme. Nessuno li obbliga, ma in questi anni il centro ha offerto cure gratuite a più di 300mila persone.
Il Sudan finanzierà una struttura ospedaliera, che verrà costruita dalla Ong italiana, nel territorio dell’ex nemico. Sudan e Ciad, paesi che sono stati in conflitto tra loro, hanno trovato una ragione di collaborazione in un progetto sanitario che vuole garantire accesso a cure gratuite e di alta qualità anche agli abitanti dell’Africa.
Sudan-Cian: un gesto di pace firmato Emergency. Un gesto di pace che ha riavvicinato due Paesi in guerra tra loro fino a pochi anni fa.
“Non siamo eroi, siamo persone normalissime che fanno la loro parte nel mondo, che vogliamo? E’ banale dire che vogliamo una sanità pubblica eccellente, che vogliamo un pluralismo informativo, la carta igienica nelle scuole, è banale ma oltre a questo, purtroppo, sappiamo come la carta dei diritti venga troppe volte disattesa. Emergency lavora sempre più e ogni anno si apre un nuovo fronte, ci piacerebbe essere disoccupati ma in realtà il nostro intervento cresce sempre di più”.
“Crediamo nella eguaglianza di tutti gli esseri umani a prescindere dalle opinioni, dal sesso, dalla razza, dalla appartenenza etnica, politica, religiosa, dalla loro condizione sociale ed economica.
Ripudiamo la violenza, il terrorismo e la guerra come strumenti per risolvere le contese tra gli uomini, i popoli e gli stati. Vogliamo un mondo basato sulla giustizia sociale, sulla solidarietà, sul rispetto reciproco, sul dialogo, su un’equa distribuzione delle risorse”
Come a ricordare a tutti che questo è il tempo di difendere i diritti, anche quello di sognare. A piccoli passi si può arrivare lontano. In mezzo, molta strada da fare ma, a piccoli passi, si può.
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