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cap.9: Lapo Elcani compra il Papier e l’inviata Suchianova parte per il fronte

Creato il 24 gennaio 2015 da Claudiober

PAPA FIDEL A ROMAEra  mezzogiorno. E in via Bagutta il  termometro segnava 44 gradi.: un centinaio di aspiranti giornaliste bivaccavano ancora all’angolo con piazza san Babila  , pronte a chiedere una raccomandazione all’emiro Alì Monta nel caso fosse passato   con la sua turbo bicicletta.
Il portiere al numero 28 stava leggendo l’interessantissimo articolo  di Stenio Solinas sul Giornale dell’Islam : “Il mito di Thule  tra le mucche da latte in sud Tirolo” quando nell’afrore di agosto, nella strada deserta, comparve un signore dai capelli bianchi, con una macchina da scrivere Olivetti 22 a tracolla  come borsello, il monocolo all’occhio destro,  in  guanti neri di caprino, malgrado il caldo africano: no, non era Vittorio Sgarbi, ma piuttosto…il portiere si passò una mano sudata sulla fronte: se ne veniva avanti  rivestito da una tipica giacca tirolese in tessuto loden verde, con martingala e bottoni in corno, abbinata a un camicione invernale, con  pantaloni in fustagno perfettamente in tinta. Un dandy tirolese. A seguirlo passo passo, c’era un enorme micione nero , vestito anch’esso in una giacca tirolese, stavolta rossa, pantaloni in tessuto denim con taglio jeans a vita alta e mocassini classici con fiocchetto.

“Fiiii, Philippe…vieni” disse il dandy in loden. E il micio di nome Philippe, dietro.I due si sedettero sul marciapiede di fronte all’entrata del quotidiano di via Bagutta , deserto e infuocato , ma già   transennato per evitare che le aspiranti stagiste  aumentassero di numero e assaltassero il 28.Il dandy   meditò , si alzò, si tolse il suo loden che fece svolazzare per strada, la porta sbarrata del 28 si aprì  e seguito dal micio entrò e pose il suo bigliettino da visita al portiere, guardandolo fisso negli occhi..Questo, allibito, sbiancò quando lesse:“Dott. Lapo  Elcani, illusionista”
Il gatto Philippe, subito sgattaiolando nell’atrio, afferrò la cornetta del telefono al portiere , non maigolò affatto ma  subito annunciò: “ Lapo ha comprato il Papier. Voglio  subito Signorini capo redattore alla cultura…”“ Signorini, Chi?” balbettò  il direttore Fabrizio , capo redattore Cultura che era accorso al clamore.Ed ecco, inspiegabilmente, che Fabrizio  avvertì una vampa di calore.Malgrado il caldo, anche il direttore del papier  era vestito con aplomb:  indossava  un pesante tessuto di lana cardata, ordita e pressata, con un caratteristico trattamento che gli conferiva un pelo pettinato nel dritto e una capacità altamente idrorepellente. Indossava dunque in pesante cappotto con una tradizionale linea con le maniche aperte alle ascelle, un collo senza solino, tasche oblique e un lungo piegone al centro dietro. Contemporaneamente, arrivò la stagista Alina Suchianova dall’Ufficio Opinionisti, salutò il portiere, dette sbadatamente una carezza all’enorme  micio che  stava  sdraiato nell’atrio lucidato a specchio del Papier ,si  sedette  su una delle monumentale poltrone Frau che soggiornava nell’atrio , aprì Donna e Diva, sfogliò Visto e subito dichiarò   al portiere, ma come assente, soprapensiero..“Vi  sono 405 modelli differenti di Loden. Fu indossato dall’Imperatore austriaco Francesco Giuseppe come dal duca di Windsor. E’ un capo estremamente pratico ed elegante …Pubblico  domani una inchiesta sulle pagine della cultura .Ma il Loden  è di sinistra o è di destra? “

( nella foto, papa Francesco, dimissionato dai frati antagonisti di Assisi)

pugno
Anche la Suchianova  era coperto da un pesantissimo Loden di lana alpaca.Il portiere si asciugò il sudore che colava sulla fronte:perché  nello stesso istante il duo Alesina Giavazzi stavano scendendo  dall’imponente scalinata che portava al piano nobile del Papier e discutevano appunto se il loden fosse di destra o di sinistra, tema di una prossima inchiesta . Erano però vestiti da  stilizzati capitani di yacht  . Una vocetta   stridula saliva dal basso e una zampa artigliata toccò la gamba di Polito:“Permettete? Loden deriva da una antica parola germanica che significa “pelo”.E il gatto Philippe si rivoltò sul marmo per rinfrescarsi la schiena.“E’ di destra, di destra, cosa ti avevo detto…” opinò Alesina.“E’ esistito il loden di sinistra,eccome…” sentenziò Giavazzi “Lenin era in loden a Zurigo…E lo stesso Togliatti ,quando andava a sciare a saint Mortiz in incognito con Nilde Jotti, venne fotografato con un Loden  confezionato da un sarto anarchico  di Salisburgo…”Poi il portiere  si guardò intorno..L’atrio  era deserto. Era sparito  Alesina e Giavazzi e pure il direttore del Papier …Ma una decina di splendide pin up uzbeche, cecene, moldave, bielorusse, albanesi , curde e bulgare premeva per entrare al Papier.” Lapo, nuovo padrone del Papier , installato su una delle  poltrone   Frua  leggeva intanto l’editoriale di Claudio Magris sul concorrente quotidiano  Repubblica:“Quando il  loden era di sinistra…”

“Fin dal medioevo il panno di Loden era prodotto dai contadini delle Dolomiti e del Tirolo che filavano e tessevano nei loro masi, il colore era grigiastro come la lana grezza delle loro pecore (pecora tirolese). Si può far ricondurre l’origine del Loden sino al XI secolo, dove si hanno tracce del suo utilizzo. Divenne un tessuto di destra solo  quando la fabbrica di Loden Mössmer (originaria di Campo Tures e fondata nel 1882) confezionò un mantello bianco per l’imperatore Francesco Giuseppe, così da panno di contadini, con l’aggiunta di lana merinos, divenne tessuto per abiti da caccia e montagna per la nobiltà austroungarica”.

“Ma è ferragosto….e chi mai interessa il loden?” osò chiedere  il micio a Lapo . Lapo si sentiva  smagrito.. …..Indossava un magnifico loden Hubertus , un classico austriaco “Hubertusmantel”, con una folta fodera di pelliccia. Se lo sfilò con una abile mossa da torero e restò in giacca di alpaca  tirolese e pantaloni di cervo , guardò la  Suchianova, accarezzò l’enorme micio che s’era seduto sulla Frau .

Il micio Phlippe divorava dalla sua ciotola  croccantini al pesce e fegatelli. L’enorme felino , avvolto in un peplo di gatto d’angora lavorato all’uncinetto da Isabella Bossi Fedrigotti  si asciugò la bocca con il pelo della zampa sinistra , si stirò i baffi e  prese a leggere l’articolo che aveva appena redatto la Suchianova. Si firmava  Pussy Loden : lesse mentre con la zampa  apriva una nuova scatoletta di manzo e patè  di Migliorgatto.Era l’ora fatale della riunione di redazione di mezzogiorno. Si fece  avanti  rispettosamente  come un sommelier  i nuovo proprietario del Papier ,Lapo  e sorrise al direttore :ì“ scoppia la moda del  loden al Leoncavallo e al centro sociale Cantiere” “ Bel servizio, facciamolo subito prima che ci copi Repubblica  “ declamò il gatto. “Poi ho commissionato una inchiesta..” fece Lapo .“ La dica, su…” ordinò il felino.“Va ancora il loden tra i punkabbestia?“ “Giusto… freghiamo quelli dei Fatto quotidiano” commentò  benevolo il direttore Ferruccio Bortoli.  E annunciò  euforico il titolo del suo fondo a Lapo  : “Anche Che Guevara portava il loden…” “Il deserto dei Loden “ di rimando declamò il titolo del suo  primo editoriale  Lapo Elcani . “Il cachemire è all’angolo “ rispose  Ferruccio leggendo  i titoli  degli articoli che aveva composto il computer centrale: “La Grecia non perda tempo  per passare al Loden “   “I No Loden  danno battaglia in val Susa  ..”

Il piano di battaglia del  quotidiano era pronto.Philippe arruffò il pelo, allungò la zampa, s’ingozzò di crocchette di tacchino e  sgraffignò al direttorela stmapata degli articoli,  si  rotolò  sul tappeto, strusciandosi  con la schiena. Poi si accese un sigaro, si versò da bere , trangugiò viskas con pollo bio e anguilla e  con le  quattro zampe all’aria e la schiena  contro il tappeto si  immerse in un  bel fondo di Lele Mora,  il pensatore  mitteleuropeo  strappato alla Voce della Speranza, la free press di san Vittore , ed ora  neo capo redattore agli Spettacoli. Mentre il micio  Philippe leggeva il fondo, i capi desk , i videdirettori, i guardiamarina,  Enesto Signorini in loden bianco  con la croce di Giovanna d’Arco  d’oro e le spalline   di capitano di marina della Costa crociere si accostarono a Lapo .Signorini indietreggiò, smarrito : si trovò vis a vis con Alina , vestita da crocerossina di Emergency , cappellino da gelataia , stella rossa e seno scoperto con lo stereoscopio in mano : la Suchianova, in procinto per partire per Roma prese subito sottobraccio il , lamentandosi a voce bassissima, oscillando sulle zeppe : “ non sopporto più quel l’orribile gatto … se ne sta accovacciato tutto il giorno  a mangiare croccantini  al fegatello …è lui che imposta tutti gli editoriali…sai, Fabrizio  non conta niente”

“ Ah, non è il direttore  che  …” “ Macchè, Fabrizio  sta rinchiuso tutto il giorno nel suo ufficio … e delega tutto a Lapo il quale delega a sua volta a quel maledetto gatto, lo vizia con Migliorgatto e Viskas, .e .il felino  fa ciò che vuole,  ha imposto a tutti il saluto  Romano  con la scusa di  omaggiare l’ambasciatore Sergio , c’è l’alzabandiera all’alba davanti al 28,.. e poi  non sa cosa dice,  quando sente parlare Giavazzi dell’ euro salta su a dire  che bisogna chiudere   Eurodisneyland, ……ma se io ci ho portato i miei due fratellini è un posto bellissimo..” “ Il micio   odia Pluto ”spiegò infine la Suchianova con flemma da lord inglese al Signorini.

“Passiamo al piano B, al matrimonio del detenuto Berlusconi allo Spielberg ” ordinò  annoiatissimo il micio   “Caroline di Monaco…dunque..sposerà Silvio?” chiese a tale Ludmilla, capo   redattore Matrimoni e Nobiltà che era arrivata accompagnata da Emanuele Filiberto e da Pupo.Ludmilla chinò il capo , costernata, “Nein… nein… si è rifiutata di sposare il cavalier Berlusconi…” “Dunque non sarà first lady”chiese il gatto, e  arruffò la coda, afferrò una confezione di sheba al patè  e gamberi. decise infine  di puntare per i rilancio delle vendite del Papier   sul piano B: far sposare Berlusconi con la centenaria Daniela Buongiorno, ex di Mike.Il micio  s’infilò una unghiaccia nel naso : “E’ la firs lady ideale., ha lottato per ritrovare la cara salma del marito Mike.…  mica come la signora Veronica che ha detto..” “Perché cosa avrebbe  detto?” osò interromperlo Fabrtizio “Che dopo l’esposizione in piazzale Loreto del suo ex suo marito Silvio, lei avrebbe chiesto  subito la cremazione, onde evitare incresciosi furti della bara “ spiegò compito  il direttore del Papier. Si rimise la feluca in testa, e salutò i colleghi.

.Lapo intanto sogghignava oscenamente sul sellino posteriore della  Harley Davidson Schuttle guidata dal  suo amico Corona , per  via Bagutta .”Addio  Papier Diplomatique” sibilò. La mitica Harley si lasciò  dietro una scia di  rotoloni che non finiscono  mai . “E’ la stampa igienica, bellezza”sibilò Lina Sotis alla Alina Suchianova, mettendosi un bocca un cioccolatino Bon Ton: aveva visto la scena all’angolo tra via Bagutta e Montenapo.

Prima Comunicazione incominciò a  insinuare dei dubbi   sulle riprese delle vendite al Papier, acquistato dalla maison di Lapo Elcani. E accaddero altri avvenimenti eclatanti  :  Berlusconi andò a giuste nozze, come era logico, con la Santanchè. Alfonso Signorini fu spostato alla Settimana Enigmistica  e  le liste Gabibbo ,  delle Jene  e del teledisturbatore Paolini dettero  filo da torcere a Akbar Fonzi nelle primarie del Fronte Islamico. E poi che successe ancora? La Lacoste ebbe un’idea   brillante  e incominciò a mettere sul mercato, ma solo all’ Outelet  di Serravalle, i suoi Loden  multicolore con  la griffe del   coccodrillino: e così la  Moncler ,che propose  i  suoi  Loden  con imbottitura di  piumini d’oca. Poi  la Guardia Scelta  a cavallo del Leoncavallo, i Vigili del fuoco  di Milano , i No Tav in val di Susa e infine anche Fabriio Bertoli scelsero come capo il Loden  di Aspesi in  lana  consapevole thailandese, e così via via i punkabbestia , i black block e  i metalmeccanici di Pomigliano, tanto che il pratico loden sostituì a poco a poco l’eskimo  e la cannotta di Bossi . E il capo amato da Monti, da  Daverio, e da Oscar Giannino   e dai bocconiani finì per essere associato alla keifah ,  alle Clarks, e i No Loden sopravvissero solo a  Casa Pound.  Passarono altri mesi, e la Hobby & work lanciò  sul mercato il software YouPadellaro, che permetteva anche ai ragazzi di pubblicare  inchieste giornalistiche , già impostate dal motore di ricerca. La Mattel rispose  con Cicero, un software che preparava articoli di fondo, mentre la Chicco Giochi propose per la prima infanzia  Giornalopolis , le prime pagine   dei quotidiani preimpostate per 365 giorni. La Travaglio  Media Informatic  sfondò in seguito con il sofware  Dura lex, che dava la possibilità a chiunque di intercettare le conversazioni telefoniche , e con l’applicazione Jus primae noctis, che permetteva di  indagare  qualsiasi cittadino. Con la successiva  app. YouDiPietro Multipista  della Nintendo , gli editori resero superflui i giornalisti giudiziari nei quotidiani: seguirono i fatti, e il primo ad esserne vittima fu appunto il quotidiano Il fatto , che venne chiuso. Gli sviluppi della computergrafica furono notevoli e dunque si preferì sempre di più seguire le guerre sulle consolle dei video giochi , con programmi virtuali: e tutti  gli inviati di guerra vennero esodati.

E dunque a Prima Comunicazione  s’incominciò a insinuare che Lapo Elcani  stesse per vendere Il Papier  a una banca di Teheran…Fabrizio  si connesse con la Mattel di Calcutta e innestò l’app. YouMassimoRobotti Multiplayer  .Il buon uomo trascorre un’ora o due per cercare di aprire il suo  multipista Chicco- Ipad , finchè gli viene appetito , si  gonfiò di Macpanini  e poi  finì a letto con la Suchianova..L’avrebbero mantenuto direttore , i pasdaran di Teheran?pensava.

La Suchianova partì l’indomani per Roma : doveva mandare un articolo al giorno.Lei era l’unica inviata vivente e  scrivente  rimasta nella stampa in Italia.

 


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