Condannato l’ex militare tedesco che partecipò all’infame eccidio di Cefalonia nel 1943
Il Tribunale militare di Roma ha condannato all’ergastolo l’ex nazista tedesco Alfred Stork, oggi novantenne, che partecipò nel Settembre del 1943 alla fucilazione di almeno 117 ufficiali italiani. I nostri soldati italiani appartenevano alla divisione Acqui, parte di loro fu sterminata nei pressi di Casetta Rossa da due plotoni nazisti, in cui era presente Stork che contribuì dunque alla fucilazione. Il Tribunale, oltre a condannarlo per l’ergastolo, ha anche stabilito un risarcimento alle parti offese, da stabilirsi poi in sede civile.
Stork si è difeso, insieme al suo legale, chiedendo sempre l’assoluzione, sia per la mancanza di prove contro di lui, sia per il fatto di esser stato costretto a eseguire gli ordini superiori. Stork si era tradito in passato, quando durante un’inchiesta tedesca confessò di aver partecipato, di essere attivo a quella tragica fucilazione. Una confessione che a nulla valse in Italia, perché fu espressa in mancanza del suo legale difensore, e Stork si rifiutò di ripeterla per evitare la condanna che alla fine la Giustizia ha ottenuto oggi.
8 Settembre 1943, siamo a Cefalonia, i tedeschi chiedono il disarmo alla nostra divisione Acqui, comandata da Gandin, nell’incertezza e l’abbandono, combatterono fino alla resa incondizionata, perirono in battaglia oltre tremila soldati. I superstiti, oltre cinquemila, tra il 14 e il 22 Settembre, furono una parte giustiziati e i restanti messi su navi spedite verso i campi di prigionia, che però una volta in mare, furono silurate o fatte esplodere sulle mine.
Oggi si chiude un’altra pagina per gli ex SS, dopo la morte di Erich Priebke qualche giorno fa, termina anche la libertà di Alfred Stork.