Celebrare la più grande icona musicale italiana (vivente), non è una cosa semplice. Soprattutto se il suo repertorio musicale è talmente vasto, che operare una scelta diventa davvero impossibile. Quanti anni compia un artista non ha davvero importanza, specie se, come nel caso di Mina, quell’artista ha un qualcosa che non invecchierà mai e che sopravviverà nel tempo.
Non sono un cultore della tigre di Cremona, lo ammetto, anche per ragioni anagrafiche. Ma tra i tanti dischi presenti in casa mia sin da piccolo, ricordo di averne amato da sempre in particolare uno: il Mina Live 78.
Chi possiede quel vinile sa perché è tanto speciale: si tratta dell’ultimo concerto dal vivo di Mina, prima dell’addio alle scene, tenuto nell’agosto del 78 alla Bussola, di cui solo per un caso fortuito esiste una registrazione, visto che dei quindici concerti previsti, ne furono fatti soltanto undici, e la registrazione audio esistente, in realtà è solo una prova tecnica.
Quel disco ha un qualcosa di magico, la passione con cui Mina interpreta alcuni pezzi si fonde con l’entusiasmo e il calore del pubblico presente quella sera, che forse chissà, aveva capito che quella sarebbe stata “l’ultima volta”.
Il momento più alto di tutto il disco, secondo il mio modestissimo parere, si trova nell’interpretazione di un pezzo di Fossati “Non può morire un’idea”, cantato magistralmente, e che non ha bisogno di molte presentazioni. Ascoltatelo. Immensa, grande e unica come la sua voce. Tanti auguri Mina.