E se gli italiani nel 2013 sono ancora costretti a vivere come nel medioevo senza un briciolo d'interesse e voglia di dare stessi diritti ai propri cittadini e renderli finalmente tutti uguali, dove sono all'ordine del giorno i suicidi di giovani ragazzi gay, lettere d'aiuto disperato e attacchi omofobi in ogni dove, in Francia passettino dopo passettino, senza non pochi ostacoli, si è arrivati finalmente a realizzare il loro motto rivoluzionario: Liberté, Égalité, Fraternité. Insomma per le prime due ci siamo, sulla terza si lavora ancora.
Il "si" francese è stato pronunciato sulle note di "Love and Marriage" di Frank Sinatra davanti a cinquecento invitati ed una marea di giornalisti venuti per l'occasione ad immortalare il tanto atteso evento. Il sette di Giugno si replica a Parigi con il primo "oui" della Capitale e sicuramente non l'ultimo viste le innumerevoli richieste arrivate ai comuni dei venti arrondissements parigini.
Ovviamente non sono mancati anche i contestatori, ma poca roba (quattro-cinque sciatti che non avevano nulla da fare se non mancare di rispetto e cercare di calpestare i diritti altrui), e soprattutto non hanno scalfito per nulla l'importante giornata della coppia. Bruno e Vincent, che hanno così commentato la loro unione:
«Se una legge non può costringere ad amarci, può però evitare che ci uccidano. Da oggi ci chiameremo a cognomi uniti: Vincent e Bruno Boileau-Autin»
Queste invece le parole del sindaco della città che ha celebrato le prime nozze dopo l'approvazione della legge Taubira:
"Abbiamo compiuto il primo passo verso la modernizzazione e il futuro del nostro Paese"
Beh! Più che un primo passo verso la modernizzazione direi piuttosto verso la civiltà. Insomma, auguri agli sposi e figli (adottati) maschi...