Ieri è stato un giorno importante per la Francia: a Montpeiller, ha avuto luogo il primo matrimonio omosessuale, che ha visto come
Foto Benson Kua, licenza CC BY-SA
protagonisti Vincent Autin, (presidente de ‘Lesbian and Gay Pride Languedoc Roussillon) e Bruno Boileau.
Si è trattata di una cerimonia civile sotto stretta sorveglianza della polizia, a causa del pericolo di manifestazioni con risvolti violenti.
Con più di 500 invitati alla cerimonia e con più di 114 giornalisti, tra cui molti anche internazionali, il Sindaco di Montpeiller ha fatto un lungo discorso legato alla mentalità francese che, riconoscendo l’uguaglianza tra le persone, riconosce quindi anche l’uguaglianza tra le unioni di persone dello stesso sesso e quelle del sesso opposto. Ha citato anche una lettera, scritta da un bambino di 10 anni, che ringraziava il governo per aver aiutato le persone omosessuali tra cui anche la sua mamma, dichiarando che da quel momento in avanti non avrebbe più avuto paura. La cerimonia, naturalmente, si è conclusa col fatidico ‘sì’, accompagnata da emozioni, sorrisi, e lacrime di gioia. Gli sposi sono poi stati intervistati sia dalla stampa nazionale che da quella estera, per poi andare a fare un discorso, sul balcone, davanti a tutta la folla che li aspettava applaudendo.
La gente si dice soddisfatta e contenta per loro, e spera che questo sia soltanto il primo tra i tanti matrimoni a celebrarsi. Anche un’importante e famoso avvocato francese, Carole Mecary, si è dichiarata a favore di questo grande passo che la Francia ha fatto, criticando però l’ipocrisia della Nazione stessa riguardo la procreazione, tema che vede sopravvivere ancora troppe posizioni dogmatiche.
L’avvocato stessa di è dichiarata anche a favore delle adozioni a coppie omosessuali, la prossima tappa di questa politica di diritti civili.
Non sono certo mancate le contestazioni a questo evento. Contestazioni che si sono anche concretizzate in reazioni piuttosto violente ma che poi sono state subito bloccate. La contestazione più eclatante ha avuto luogo qualche giorno fa, con il suicidio di Dominique Venner nella cattedrale di Notre Dame. Gesti come questo lasciano capire che comunque una parte dei francesi non è d’accordo con questa politica.
Dall’Italia, infine, c’è chi guarda con speranza alla Francia, chiedendosi se anche noi un giorno li imiteremo oppure no. Berlusconi, recentemente, ha aperto alle unioni omosessuali. C’è da vedere se si tratterà solo di una mossa per ottenere consenso politico o della volontà seria di affrontare anche in questo Paese un tema che sembra un tabù.