L'Enea partecipa alla Joint Technology Initiative della Commissione Europea per aumentare la competitivita' dell’industria legata allo sviluppo tecnologico delle celle a combustibile e l'idrogeno
I progetti esteri sullo sviluppo tecnologico delle celle a combustibile e l'idrogeno, vedranno un coinvolgimento sempre maggiore dell'ENEA, che sta già partecipando alla 'Joint Technology Initiative' della Commissione Europea, al fine di aumentare la competitività dell’industria di settore.
E proprio alle celle a combustibile e all'idrogeno è dedicata la piattaforma 'FCH-JU' (Fuel Cells & Hydrogen Joint Undertaking), all'interno della quale l'ENEA si colloca infatti con vari progetti.
Come il progetto 'SCORED 2.0' (Steel Coatings for Reducing Degradation in Solid Oxide Fuel Cells), coordinato dall’Università di Birmingham e incentrato sullo sviluppo di materiali e tecniche di ricopertura protettiva dei componenti in acciaio di un sistema a celle a combustibile ad ossidi solidi (SOFC).
L'ENEA in questo caso, è attiva sia nello sviluppo dei materiali e di tecniche di ricopertura innovative che nella caratterizzazione dei componenti ingegnerizzati.
Un altro progetto europeo coordinato dall'ENEA è il 'NELLH' (New all-European high-performance stack: design for mass production), teso allo sviluppo di una pila di celle a combustibile 'SOFC' da 1 kWe ad alte prestazioni, ideata per la produzione di massa, che potrà favorire una drastica riduzione dei costi di fabbricazione.
L’ENEA, in particolare, gestisce il coordinamento relativo alla validazione sperimentale delle celle e allo sviluppo di piatti bipolari e delle guarnizioni, l’integrazione di modelli numerici per l’assemblaggio ottimale dei componenti e la promozione del progetto e dei risultati.
Infine il progetto 'MCFC-CONTEX' (Molten-Carbonate Fuel Cells catalyst and stack component degradation and lifetime: fuel gas Contaminant effects and Extraction strategies), coordinato sempre dall’ENEA, in collaborazione con i ricercatori spagnoli dell'azienda 'CETaqua', per le attività relative al clean-up del biogas derivante dal trattamento delle acque reflue nell’impianto di Mataró (Barcellona) e, in collaborazione con il Politecnico di Monaco, per l’utilizzo di tecniche innovative di analisi gas e per la caratterizzazione accelerata di celle a combustibile a carbonati fusi (MCFC) in applicazioni non convenzionali come la separazione della CO2 dai fumi esausti di una centrale.
(ml)
05-05-2014