Alcuni ricercatori inglesi hanno scoperto una modalità innovativa per attivare cellule natural killer nelle unità di sangue cordonale raddoppiando gli effetti delle cellule staminali del cordone ombelicale già nelle unità stoccate.
Di: RedazioneOggi il sangue del cordone ombelicale viene sempre più impiegato come fonte di cellule staminali ematopoietiche da utilizzare nei trapianti, anche grazie alla bassa incidenza e gravità della graft-versus-host disease riscontrata dopo l’intervento. Tuttavia, il sangue cordonale contiene solo un numero piuttosto basso di cellule staminali ematopoietiche per ciascuna unità; inoltre, quando viene impiegato, si osservano una ritardata ricostituzione immunitaria e una maggiore percentuale d’infezioni.
Recentemente gli studiosi dell’Anthony Nolan Research Institute – cordinati da Aurore Saudemont – hanno terminato una ricerca, i cui risultati sono stati resi noti sulla rivista scientifica “PLoS One”, che potrebbe incrementare i risultati ottenuti dai malati che si sottopongono a trapianti di cellule staminali del cordone ombelicale. Sembra infatti che i ricercatori abbiano scoperto un modo semplice per riuscire ad attivare cellule natural killer nelle unità di sangue cordonale, raddoppiando gli effetti positivi delle cellule staminali del cordone ombelicale già nelle unità stoccate.
Questo sistema dovrebbe dunque portare a una riduzione del rischio di complicazioni post-trapianto e a un incremento della redditività di ogni sacca. Inoltre, è possibile che questa scoperta possa provocare una maggiore disponibilità di trapianti di cellule staminali del cordone ombelicale e un miglioramento dei suoi risultati sul lungo periodo. La tecnica utilizzata dal team inglese è semplice e dunque potrebbe essere implementata in qualsiasi struttura ospedaliera che si occupa di questi trapianti: in pratica, occorre aggiungere la proteina IL-15 per le cellule natural killer in ciascuna unità di sangue cordonale, per incrementare l’efficacia delle cellule staminali del cordone ombelicale da trapiantare. Questa innovativa modalità di preparazione delle cellule staminali del cordone ombelicale dovrebbe velocizzare il loro attecchimento e la risposta del sistema immunitario del malato, il che significa minori casi di infezioni.
Fonte: “Trapianti.it”