Oltre all’opportunità di carpire i segreti delle sue ricette e di venire a conoscenza di interessanti corsi di cucina con congruo anticipo, tra i privilegi di conoscere uno chef come Bruno Cicognani – eccezionale sotto tutti i punti di vista – c’è pure la possibilità, riservata a pochi eletti, di ricevere un invito fuori dal comune: l’invito a cena a casa di un “artusiano”.
Due, tre volte all’anno, infatti, Bruno seleziona un (fortunato) piccolo gruppo di ospiti e lo invita presso la sua dimora per prendere parte a una serata culinaria davvero particolare; una serata durante la quale gli invitati non devono fare altro che godersi la fantastica cucina dello chef, in un susseguirsi di portate preparate appositamente da Bruno sulla base di uno specifico menu a tema. E l’invito è sempre rivolto a un massimo di 7 persone perché, come dice Bruno, “la tavola può accogliere 8 coperti: uno è il mio!”. Con questa filosofia, che sposa in pieno la mia concezione del cucinare per gli ospiti e mangiare con gli ospiti, come non essere d’accordo con lo chef?
Qualche settimana fa, a noi del gruppo dei pastaioli-del-lunedì-riciclati-in-cuochi-contadini (
qui trovate un sunto delle nostre esperienze con Cicognani) è stato recapitato l’invito per la
“cena di primavera”. Per l’occasione, avvalendosi della collaborazione di un prezioso aiuto-cuoco, Bruno ci ha deliziato con un menu completo composto di prelibatezze a base di
fiori ed
erbe di campo. E ancora una volta lo chef ci ha impressionato con la sua capacità di portare l’allegria in tavola, a cominciare dal tocco glamour di rose, peonie e petali sparsi ad arte a rappresentare un centrotavola 100% naturale e proseguendo, con la sua bonaria simpatia, a darci indicazioni e suggerimenti per il corretto
uso di erbe e piante in cucina.
Oltre a cercare di memorizzare quante più ricette e consigli possibile per tentare di riproporre qualcuna delle
specialità presentate dallo chef anche a casa nostra, prima di lasciarci andare ai piaceri della tavola abbiamo pure cercato di catturare la bellezza delle singole portate negli archivi dei nostri apparecchi digitali. Sedotti dalla leggera croccantezza delle
bombette di fiori di zucca farciti e dalla morbida cremosità dei
mattoncini di riso e ortica con pesto di rucola, siamo rimasti sbalorditi dalla semplicità di una presentazione ad effetto come quella del
bouquet di petali di salame e ovetti di quaglia.
Per la prima volta in vita mia ho assaggiato il gusto dolce ma deciso del
risotto con le fragole – perfetto con una spolverata di parmigiano – e ho assaporato la delicatezza degli
strozzapreti al ragu bianco di vitello con asparagi e calendula: due piatti difficili da riprodurre, checché ne dica lo chef Cicognani
;-) E mentre i vini mantenevano pieni i calici, passando dalle bollicine di un ottimo
Prosecco di Valdobbiadene alla ricca corposità di uno straordinario
Sangiovese di Romagna abbiamo gustato un impalpabile
filettino di maiale saporito su letto di germogli e spinaci, accompagnato da sfiziose
rose di brisè con erbe e prosciutto.
Per dessert Bruno ha servito delle interessanti
fragole fritte e delle invitanti
frittelle dolci di sambuco (da gustare assolutamente calde!), che non serve nemmeno dirlo hanno conquistato tutti
;-) Melograno, frutti antichi, menta acquatica, nocino,
grappa ai mirtilli, rosolio, basilico: erbe e fiori anche per i
digestivi, tutti rigorosamente fatti in casa, che hanno concluso la nostra cena di primavera.
Non c’è da aggiungere altro: ormai è ovvio perché conoscere un
cuoco artusiano ha i suoi vantaggi! Se vi serve un ulteriore indizio per comprendere perché siamo così affezionati a Bruno, vi basti sapere che con le sue dritte si rischia sempre – e solo – di mangiare (stra)bene, sia dentro che fuori da casa sua.
Questa sera, per esempio, abbiamo un appuntamento culinario con la
Festa artusiana in quel di Forlimpopoli: chi, se non Bruno, poteva indicarci una lista di posti che hanno superato in maniera eccelsa i
controlli di qualità artusiana? Se anche voi avete voglia di lasciarvi sedurre dalle ricette artusiane più veraci e volete toccare con mano la cucina proposta dalla kermesse dedicata all’Artusi, ricordatevi che c’è tempo fino a domenica 29 giugno
:-)