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Cenere / Appunti

Creato il 26 ottobre 2015 da Philomela997 @Philomela997

Anna

Quante altre vite dovrò vivere

quante altre volte dovrò dimenticarti

prima di incontrarti di nuovo?

Ed ora…
le mie membra giacciono inerti, la mia mente giace inerte.
Cerco coerentemente stati d’assenza e non posso dormire
così resto
ferma.
In questa quiete apparente, in questa immobilità, avverto appena la mia stessa esistenza
ricordo
che un tempo capivo, che un tempo vivevo
la memoria sbiadita, distante, di quella che soleva essere la mia vita
ora mi è completamente estranea.
Resto
ferma.
La semplicità del concetto di io, il soggetto dei miei pensieri sta svanendo.
Quello che un tempo, quello che per altri, è sottinteso, scontato
il concetto dell’io sta svanendo, fluendo via da me.
Se aprissi la bocca per parlare
se alzassi un braccio, se muovessi un passo, se solo mi alzassi
fluirebbe via, la mia essenza, senza più fare ritorno.
Il semplice respirare, ogni battito del cuore
porta con sé, fuori da me, la mia presenza.
Quindi io resto
ferma.
Ma non fa che fluire via,
non fa che seguire, goccia dopo goccia, ciò che ho perso.
Ciò che posso fare, la sola cosa che posso fare
è restare
ferma
cercando di arginare lo stillicidio di me
ma le mie forze, se ne ho, non bastano
non riesco, non riesco
posso solo restare
ferma.
Se mai dovessi muovermi, se potessi muovermi, se riuscissi ad alzarmi
credo
in questa nebbia, credo
che le cortine calerebbero e la mia bocca, la mia gola, il mio stomaco
lancerebbero un grido.
Giunge alla fine del mondo
e in quel grido tutto ciò che resta di me, la mia anima
esploderebbe nel mondo, fuori di me
lasciandomi ancora di più, ancora più in fretta
vuota
fredda
inesistente.

Img: Stillnessby Foxfires


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