Stamattina sono stati celebrati a villa Filippina a Palermo, i funerali di Francesco Foresta direttore di LiveSicilia, scomparso a 49 anni.
Il feretro prima di arrivare a villa Filippina – costruzione salvata su input di Foresta e dove per sua volontà si sono svolte le esequie – è stato portato in via Rosolino Pilo dove si trovano le redazioni delle pubblicazioni che fanno capo al gruppo NovantaCento e dove è stato applaudito.
Alla celebrazione, officiata da don Diego Broccolo, hanno partecipato molti politici, imprenditori e uomini di Stato: il presidente della Regione Crocetta, il sindaco di Palermo Orlando, il procuratore Agueci, il presidente di Confindustria Montante, Schifani, Misuraca, Cammarata, le assessore regionali Li Calzi e Vancheri, l’editore e direttore del Giornale di Sicilia Antonio Ardizzone.
Durante il funerale è stata letta una lettera scritta da Francesco Foresta e pubblicata da LiveSicilia, uno scritto in cui emerge il grande giornalista e uomo che era in cui vengono citati tutti i collaboratori, gli amici, gli ex colleghi, i cari e in cui emerge una grande levità e ironia. E che il giornalista titola come “ultimo articolo. Testo da leggere alla mia cerimonia pubblica” e che inizia con:
“Ciao ragazzi, come va?
Ma siete un sacco… Mizza, don Diego, l’hai mai celebrato un funerale con tutta questa gente?
Dai, bando alle ciance che poi si deve andare a lavorare perché sennò l’azienda fallisce e io nella mia vita vuol dire che ho sbagliato tutto.”Volevo solo ringraziarvi. Tutti. Perché tutti quelli che sono oggi presenti hanno rappresentato un tassello importante della mia vita privata e professionale”.
E che continua con tutti i grazie di una vita professionale che è anche privata perchè diventa affettiva. La conclusione è ricca di spirito e speranza: “Adesso scappo. Devo capire se qui oltre al caffè Lavazza c’è qualche connessione valida. Live è stato aggiornato?”