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Cento!

Creato il 25 settembre 2012 da Theobsidianmirror
Cento!E con questo sono cento! The Obsidian Mirror festeggia oggi il suo centesimo post! Sembra quasi incredibile. Se ripenso adesso a quel vecchio primo post, timidamente scritto in un lontano e piovoso pomeriggio di aprile, quasi mi commuovo. In realtà non sono sicuro che fosse pomeriggio, e nemmeno che fosse piovoso, ma scritto così suona decisamente meglio.... È giunto il momento di tirare un po' le somme, quindi. E per farlo occorre guardarsi un attimino alle spalle. Fare un salto indietro nel tempo di 18 mesi (tanto è il tempo che ci ho messo a scrivere 100 post). Cos’è cambiato in un anno e mezzo? Wow! Direi tanto. Io sono sicuramente una persona diversa. Credo di essere cresciuto molto in questo lasso di tempo. Il blog mi ha permesso di ritagliarmi uno spazio tutto mio, dove ho potuto coltivare i miei interessi. Sono molto più curioso oggi. Guardo il mondo da un diverso punto di vista. Tutto quello che guardo, leggo, incontro, scopro, lo filtro attraverso gli occhi di un blogger curioso. Penso “Ehi, come potrei raccontare questa cosa in un post?”. Scrivere articoli è un modo di conservare i pensieri in un diario digitale che rimarrà lì ad uso e consumo mio e dei miei posteri, fintanto che il mondo non finirà o perlomeno fintanto che il contenitore che mi contiene non cesserà di esistere. Scrivere articoli è un modo per migliorare me stesso, il mio modo di scrivere, il mio modo di interpretare il mondo e di interagire con esso. Tanto è cambiato da quei primi vecchi post buttati giù in quei primi piovosi pomeriggi. Basta un’occhiata per rendersene conto: erano scritti in un linguaggio più grezzo, meno personale, non avevo capito ancora le potenzialità di gestire uno strumento come questo. Oddio, non che adesso io abbia raggiunto l’illuminazione, ma un pochino meglio sono in grado di muovermi.
Il blog tra l’altro ha contribuito non poco a ritrovare la voglia di leggere, di andare a riprendere molti dei vecchi volumi impolverati dal tempo che giacevano tristi e inosservati sui miei scaffali. Non ho mai smesso di comprare libri, di accumularli in attesa di un giorno in cui, chissà se sarebbe mai venuto, avrei avuto l’occasione di leggerli. Anche il mio rapporto con il web è cambiato: per anni è stato solo uno dei tanti strumenti di lavoro, mentre adesso si è trasformato in uno strumento per approfondire gli argomenti che, di volta in volta, catturano la mia attenzione. Sono una persona diversa, dicevo, ma tutto sommato nemmeno poi tanto: forse adesso sono solo più motivato. Chissà.
Ho registrato questo blog, per la verità, nel maggio 2008 ma l’ho lasciato vuoto per quasi tre anni. Non so come mai. Ero evidentemente in tutt’altre faccende affaccendato. Poi, nell’aprile 2011 ho dato il via alle danze. Il titolo l’avevo già scelto, avevo anche in mente quelli che sarebbero stati i contenuti. Ho scelto come sottotitolo “Piccola antologia del gotico nel cinema, nell’arte e nella letteratura”. Di gotico poi sono riuscito a scrivere ben poco. Sono talmente tanti i miei interessi che non avrei mai potuto riuscire nell’intento di realizzare un blog tematico. Ho quindi cominciato a riempire il blog di mille argomenti. Avevo letto un libro e ne scrivevo le mie impressioni. Avevo visto un film e ne abbozzavo una recensione. Ero incappato in una notizia singolare e ne parlavo. Ho sempre cercato di non limitarmi però a quello. Ogni singolo post che ho pubblicato qui ha richiesto un lungo lavoro di preparazione, prima, e di sviluppo, poi. Ho raccolto informazioni da varie fonti, le ho messe insieme, confrontate, ho scartato le cose meno interessanti e ho cercato di dare all’argomento scelto un’impronta personale. Non volevo che nulla fosse lasciato al caso. Non volevo nemmeno che un mio post si potesse definire come uno dei tanti post sull’argomento di cui il web è sovraffollato. In altre parole ho cercato di essere originale, e spero di esserci riuscito.
Tra quei cento post ce ne sono naturalmente alcuni a cui sono particolarmente affezionato e, se lo permettete, vorrei citarli e raccontare di loro qualcosa. Una specie di “Making of”, insomma. In generale quelli che ritengo essere i migliori sono quelli che ho scritto di getto (proprio come sto facendo adesso con questo centesimo). Le parole nascevano da sole, apparivano sulla carta nello stesso istante in cui il mio cervello le elaborava. È accaduto tra l’altro di recente con Carta velina intinta nella porpora, dove ho trasferito su carta le emozioni che il libro di Kokoro mi aveva appena trasmesso. Ho trovato me stesso in molte delle parole di quel libro, per cui scriverne mi è risultato davvero naturale. A proposito di Kokoro, uno dei post la cui realizzazione mi ha divertito di più è stata La donna di sabbia, una recensione di un classico giapponese uscita in due diverse versioni su questo blog e su quello della mia simpatica amica. Non è stato per niente facile scrivere un post che fosse all’altezza del suo (lei lo ha completato prima e quando me lo ha fatto leggere mi è preso un attacco di panico). Risalendo nel tempo credo sia opportuno citare Lo specchio di Giulia: alcuni amici che lo hanno letto si sono chiesti se si trattasse di una storia vera oppure di un racconto. Sono contento che si sia creato il dubbio (e che ci siano state opinioni contrastanti): significa che il post ha raggiunto il suo scopo. La verità? La verità è che… DRIIIN [telefono che squilla]. “Sì? Pronto? Ah ciao, dimmi. Domani? Va bene. Solito posto. Adesso però ti lascio che ho da fare. Ciao ciao”. Dove eravamo rimasti? Ah si, i miei post preferiti. :-P
Uno di quelli in cui mi sono trovato più coinvolto è stato Villisca Axe Murder, il più impegnativo in assoluto, quello che ha richiesto più tempo per essere portato a termine (ci sono stato sopra per oltre un mese, senza esagerare). Ero inciampato nella cronaca di un vecchio fatto avvenuto in America nel 1912: un caso di omicidio rimasto insoluto, una brutta storia in cui sono rimasti vittima anche dei bambini. Mi ci sono appassionato, ho letto decine di descrizioni, decine di interviste ai testimoni dell’epoca, articoli di giornale, opinioni. Ho passato intere nottate insonni a pensarci sopra, a valutare tutte le possibilità, a cercare di ricostruire i fatti nella mia mente. Il post che ne è venuto fuori è la sintesi delle mie elucubrazioni di piccolo investigatore dilettante. Non saprò mai se le mie teorie sono corrette, ma mi piace pensare che lo siano. Potrei andare avanti ad annoiarvi per ore ma direi che il mio elenco può tranquillamente finire qua. Anzi no. Non posso chiudere questa piccola rassegna di post senza citare l’unico post che mai avrei voluto scrivere. Sto parlando naturalmente di Ciao Patato, un grido di dolore lanciato ai quattro venti dopo la prematura scomparsa del mio meraviglioso micio. Ancora oggi, rileggendolo, non riesco a trattenere le lacrime. Credo sia una verità che non si rimarginerà mai più. Con Elvis è morta una parte di me. Lui viveva sulle mie ginocchia, dormiva sotto le mie coperte, vivevamo praticamente in simbiosi. Il successivo Rendo Grazie, prima di diventare un post, è stato un messaggio e-mail spedito al veterinario di Elvis pochi giorni dopo la sua scomparsa. Solo poche settimane fa, dopo mesi di cortese silenzio, il veterinario ci ha detto: “Non dovrei dirvelo, visto che Elvis mi aveva chiesto di non farlo, ma quel messaggio ci ha commossi tutti profondamente qui in studio”. Di nuovo scoppiammo a piangere tutti senza ritegno. Quanto bene, povero tato.
Vabbè, torniamo ad argomenti più lieti… e cioè i festeggiamenti per il centesimo. Ci sono delle domande alle quali vorrei cercare di dare una risposta "A cosa è servito tutto questo? Si è forse bloggato invano? Ho fatto tutto nel miglior modo possibile? Se no, dove ho sbagliato? Dove posso migliorare?” Direi che per rispondere alle suddette domande il modo migliore è iniziare a guardare un po’ di statistiche.
Per scrivere 100 post ci ho messo circa 18 mesi, il che equivale a dire una media di 5.5 post/mese, con un picco massimo di produttività raggiunto nel maggio 2011 (9 post) e un mimino registrato nel settembre dello stesso anno (un solo post).
Ad oggi risultano iscritti 24 lettori, tra cui uno più timido degli altri (evidentemente mi segue di nascosto visto che, pur venendo conteggiato, non riesco a vederne il profilo da nessuna parte).
Avere 24 lettori è un traguardo di cui sono particolarmente orgoglioso: San Gerolamo vede in questo numero il prodotto dei quattro elementi - la terra, l'acqua, l'aria e il fuoco – per i sei giorni della creazione. Il numero 24 esprime il doppio di 12 (lo zodiaco maggiore e lo zodiaco minore). I Caldei distinguevano, al di fuori del cerchio zodiacale, 24 stelle di cui 12 australi e 12 boreali, chiamate "Giudici dell’universo". 24 sono naturalmente le ore del giorno. È il numero di grani del rosario cinese di origine tantrica e buddistico. Il corpo umano è composto da 24 elementi. La gabbia toracica del corpo umano è formata da 24 costole. L'oro puro è detto di 24 carati. Sono 24 i caratteri dell'alfabeto runico in cui ognuno ha un senso divinatorio e un potere magico. 24 è infine il titolo della mia serie TV preferita.
Non ditemi che 24 lettori sono pochi: immaginate di riunire 24 persone in una stanza e parlare loro da un pulpito delle vostre fantasie di blogger… vi sentireste ancora perfettamente a vostro agio? Insisto quindi che 24 lettori sono un bel numero. Grazie, quindi. Grazie a tutti! Vorrei davvero abbracciarvi tutti ad uno ad uno. Tornando alle statistiche, 24 lettori in 18 mesi significa che ho guadagnato 4 nuovi lettori al mese, un nuovo lettore ogni 4.16 post pubblicati. Le visite su questo blog, a giudicare dal contatore che c’è in bella vista qui a destra, sarebbero poco meno di 25mila. Forse qualcuna di più, considerato che il contatore l’ho messo lì dopo diversi mesi dal primo post. Comunque 25mila significa circa 1400 visite al mese, mediamente 50 visite al giorno. Di queste 50 visite la maggior parte avviene per caso, visto che la ricerca di google è ancora di gran lunga la porta di ingresso principale. Tra l’altro le chiavi di ricerca che hanno dirottato gente qui sono davvero bizzarre. Ne cito qualcuna, giusto per farci due risate: "Sedere piatto” (qualcuno mi ha scambiato per un dietologo?); “cuccioli pastore mare e mano” (ma si scrive così?); “il coniglio di sera è pesante?” (e me lo chiedi a me?); “conservazione corpi” (ahia, sarà mica un serial killer?); “private perversioni” (la cosa comincia a farsi interessante); “suore nude” (la cosa comincia a prendere una piega inaspettata); “masticatore sesso” (sarà mica il serial killer di prima?); “donne oscene”…..e qui  mi fermo perché inizia una lunga serie di oscenità incredibili che non mi va di riportare sul blog anche se, indubbiamente, ciò mi garantirebbe un maggior numero di visite.
Sul lato commenti la situazione è apparentemente un attimino più drammatica. Il contatore segna ad oggi un totale di 195 commenti che, una volta escluse dal conteggio le mie risposte, si riducono ad un totale di 126. Quindi stiamo parlando di una media di 1.26 commenti per post, e di 7 commenti al mese… C’è da dire che di questo mi assumo piena responsabilità visto che io stesso ho cominciato a frequentare altri blogs (e a lasciare commenti) solo nel maggio scorso. E’ quindi solo da cinque mesi che questo blog si è affacciato sul mondo e, in un certo senso, ha preso vita. Bisognerebbe rifare di conseguenza tutti i calcoli e rivedere le medie, ma penso che per stavolta vi risparmierò un po’ di matematica. Con l’occasione ringrazio i miei commentatori abituali, che contribuiscono ad arricchire e a completare gli argomenti dei miei post. Sono loro la vera linfa del blog. Non li cito solo per paura di dimenticarne qualcuno, ma le persone che ho in mente sanno quanto io sia loro riconoscente.
Come avrete sicuramente notato, in concomitanza con questo centesimo post ho deciso di dare una mano di bianco… ehm… una “rinfrescata” alla grafica, rimpiazzando l’header storico con uno meno macabro (non proprio un’inversione di rotta, per la verità, ma mica potevo snaturare completamente il blog, no?). Ho anche eliminato il sottotitolo sul “gotico”. Non so come mai ma ho l’impressione che quello sia uno dei motivi per cui tanta gente si sia tenuta alla larga da queste pagine, senza leggere nemmeno un rigo (già me li vedo: “Cos’è questo? Ah deve essere il solito blog di una adolescente problematica, tutta pizzi e tulle, con magari una piccola tendenza all’autodistruzione"). Per non dover riscrivere la metà dei post scritti finora, lascio comunque un piccolo e riferimento al “gotico” in un angolino da qualche parte là in alto. Essendo poi un inguaribile nostalgico, inserisco il vecchio header qua in basso, in coda al post, a memento dei tempi andati.
Ricapitolando, per rispondere alle domande che mi ero fatto prima, direi che, no, non si è affatto bloggato invano. Ho commesso tanti errori, alcuni di questi li ho identificati e  ho cercato di porvi rimedio, Per il resto ne riparleremo al duecentesimo post. Obiettivi per il prossimo centenario? Innanzitutto esserci. Sembra banale ma chi può dire cosa farò nel futuro? Avrò ancora storie da raccontare? Avrò ancora voglia di bloggare? Ne avrò ancora il tempo? Questo non posso prometterlo. Posso provarci, questo si. Cercherò anche di provare a mantenere la stessa media produttiva e, se ci riuscirò, il duecentesimo post dovrebbe arrivare nel mese attorno al mese di aprile 2014, data in cui spero di aver raggiunto le 50mila visite, data in cui spero di poter vantare 48 lettori fissi, data in cui spero di aver messo in cassaforte molti altri post da poter poi citare come i miei preferiti. That's all, Folks! Stay tuned! Take care!
Cento!

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