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Cento giorni

Creato il 25 febbraio 2012 da Drittorovescio
CENTO  GIORNI
Primo giro di boa per il governo Monti, sono passati i primi cento fatidici giorni.
Tutti difficili, tutti vissuti con l'acqua alla gola e con addosso la paura di non farcela. Giorni fatti di scelte impopolari sotto ogni aspetto.
Soprattutto nei confronti di sessanta milioni di Italiani che continuano a sopportare stoicamente questo momento così ostico.
Non è cambiato molto e anche quel poco, non sempre è divenuto migliore.
Sono diminuiti i posti di lavoro, quelli fissi, poi, oltre ad essere noiosi sono anche introvabili. E' diminuito il potere d'acquisto di salari e stipendi, il che sommato alla disoccupazione, non aiuta a tenere alto l'umore.
In compenso c'è qualche certezza in più.
Fino ad ottobre sembrava che la crisi non ci fosse, non esistesse a sentire il signor B. ed il suo fido ministro Giulio. Ora siamo certi che c'è, non ci eravamo sbagliati, c'è ed è di grandi dimensioni.
Chi addirittura azzardava a parlare di recessione veniva dileggiato, ora invece, fonti autorevoli ci dicono che siamo in una fase di recessione e non c'è nulla da ridere...
In conferenza-stampa si è detto del lavoro svolto fin qui e molti hanno storto il naso perchè sembra che questa cura non abbia dato abbastanza frutti. A ben pensarci chi avrebbe potuto fare meglio? Probabilmente nessuno, nonostante ci si aspettasse di più in particolare sui tagli alle spese della politica. Non va dimenticato infatti, che Monti per proseguire ha bisogno dei voti dei politici, quelli stessi che hanno portato il Paese sull'orlo del baratro e nessuno di loro avrebbe dato il consenso a tagliare i propri privilegi.
Per contro però all'estero ridono un po' meno di noi, almeno ci prendono un po' più sul serio e già questo potrebbe essere motivo di gioia.
Sono stati cento giorni duri, combattuti uno per uno senza sosta, con caparbietà e con qualche nota di risentimento e, a volte, di delusione.  Poichè al peggio non c'è fine ce ne aspettano altri.
Saranno anch'essi difficili, tutti in salita ma siamo pur sempre un grande popolo, il migliore davanti alle difficoltà ed alla necessità di arrangiarsi ed è per questo che ce la faremo, alla faccia dei pessimisti.
Rimane pur sempre, in fondo, un ultimo pensiero che corre a fine anno... i Maya col loro calendario....
I dubbi ci assaliranno in continuazione. Del resto tutti si possono sbagliare....

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