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Nuovo inceneritore previsto a Casale Cremasco dal 2010 dall’amministrazione Salini: Renzi lo sbloccherà?

Creato il 09 novembre 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Già una piccola percentuale dei rifiuti indifferenziati della provincia di Cremona viene portata a Bellisolina di Montanaso Lombardo (Lodi): un centinaio di tonnellate al giorno, sui 50mila totali. Non solo: Lgh ha anche proposto di verificare l’esistenza di impianti privati di trattamento dei rifiuti da avviare a “termovalorizzazione”, cioè incenerimento. Di quell’idea di inceneritore di Casale Cremasco, indicato “in progetto” nel 2010 dall’amministrazione Salini, non si parla più da anni, eppure lo Sblocca Italia può far rinascere anche quell’idea. 

Un inceneritore in più per la provincia di Cremona è già previsto dai documenti dell’amministrazione Salini sin dal 2010, quando il piano territoriale provinciale dell’alto cremasco lo inseriva con la T di termovalorizzatore in bella vista nella cartina dell’alto Cremasco. Precisamente l’impianto è previsto sul territorio di Casale, a pochi chilometri da Crema e vicino a Sergnano, Ricengo e Offanengo. Sarà un caso, tuttavia il Comune di Crema non ha previsto un aumento della differenziata in linea con l’incremento degli ultimi anni, scatenando le proteste di Rifondazione, che pure fa parte della maggioranza. Crema infatti non ha un inceneritore e la città si è sinora dimostrata virtuosa. Non lontano da Casale Cremasco sorgono oltre alla città varie aziende e molti centri abitati: la vicinanza della Bassa Bergamasca e di Treviglio, ma soprattutto lo Sblocca Italia, detto anche Sblocca inceneritori, potrebbe autorizzare il nuovo impianto, capace eventualmente di ricevere rifiuti da altre regioni come dall’estero, con treni e camion di rifiuti di ogni tipo, come già è avvenuto presso alcune discariche, come quella di Soltàrico in provincia di Lodi, ora ferma.

casale inceneritore
Dopo il 2010 dell’inceneritore targato Salini non si è più parlato, tuttavia ora preoccupa molto le associazioni ambientaliste: l’argomento è stato rilanciato da Pietro Dommarco di Altraeconomia ed Enrico Duranti in una riunione all’Arci di Crema nei giorni scorsi. Già il gestore dell’inceneritore di Brescia prevede un aumento del 30% dei rifiuti, proprio come su Cremona. LGH ha chiesto un aumento della termovalorizzazione in provincia di Cremona. A questo punto è attesa la risposta della Regione Lombardia al piano rifiuti della provincia di Cremona, inviato al Pirellone poco prima delle elezioni. 
labirinto inceneritore

cartina casale legenda
 Lo Sblocca Italia però è dotato di poteri speciali: nasce infatti da una mancata riforma dell’art. 117 della Costituzione, che distingue i poteri delle Regioni e quelli dello Stato. Già il governo Monti voleva inserire la clausola di supremazia dello Stato: c’erano però problemi di costituzionalità. Ecco quindi lo Sblocca Italia, che diventa legge mentre il governo sottrae trasferimenti pubblici agli enti locali, inducendo un grande bisogno di finanziamenti privati. E un inceneritore rende non poco per gli azionisti. Crema inoltre ha già avviato da più di un anno l’iter che la porterà a un’alleanza con LGH. Grandi affari in vista. E troppi inceneritori rispetto alle norme europee.

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