Il Ministro David Willetts annuncia il finanziamento per SKA. Fonte: @SKAtelescope
Il Ministro dell’Università e della Scienza del Regno Unito, David Willetts, ha annunciato un finanziamento di 100 milioni di sterline (circa 120 milioni di euro) per la realizzazione di SKA, il gigantesco radiotelescopio Square Kilometre Array. La comunicazione è stata data oggi durante un evento al Jodrell Bank Observatory, vicino Manchester, dove ha sede la SKA Organisation, l’istituzione multinazionale – di cui fa parte anche l’Italia – che conduce il progetto. Nel corso dello stesso evento, John Womersley, direttore scientifico dello Science and Technology Facilities Council (STFC), nonché presidente del consiglio di amministrazione di SKA, ha confermato la volontà dell’ente di ricerca inglese di investire 19 milioni di sterline nei prossimi quattro anni per il progetto SKA, in particolare sull’aspetto del processamento dati.
“Dopo la Stazione Spaziale Internazionale e il Large Hadron Collider, il prossimo grande progetto scientifico a livello mondiale è lo Square Kilometre Array”, ha dichiarato il Ministro. “Gli investimenti nella scienza rappresentano una parte cruciale del piano economico a lungo termine di questo governo. Si tratta di investire nel nostro futuro, favorire la crescita di nuove industrie e creare più posti di lavoro. Più un grande progetto scientifico è impegnativo, più è facile che abbia un grande impatto e un adeguato ritorno”.
L’impegno del governo inglese rappresenta un passo in avanti importante per il progetto SKA, portandolo molto più vicino al vero e proprio decollo. La cifra stanziata andrebbe, infatti, a coprire una parte significativa del budget di 650 milioni di euro, previsto come costo massimo della “Fase 1” di SKA. Una fase per cui, secondo la programmazione attuale, si dovrebbero iniziare i lavori di costruzione nel 2018, con l’intento di ottenere le prime osservazioni scientifiche nel 2020.
“Questo è un annuncio davvero emozionante per SKA”, ha dichiarato Phil Diamond, direttore generale della SKA Organisation, “e una prova concreta che il progetto ora è davvero in corso. Con la garanzia di un investimento importante come questo, c’è la certezza di procedere”.
Per il Presidente INAF Giovanni Bignami, l’annuncio inglese dell’investimento di 120 milioni di euro per SKA “deve essere preso come una sollecitazione per gli altri partner di questo grande progetto. L’Italia – continua Bignami – non può far mancare il proprio contributo ad una sfida tecnologica e scientifica nella quale ha creduto da subito. E’ stata infatti tra i primi paesi promotori, in virtù anche del ruolo di leadesrship che il nostro paese svolge a livello internazionale nel settore della radioastronomia”.
L’annuncio è arrivato in concomitanza con la riunione odierna del consiglio di amministrazione di SKA, nella nuova sede presso il Jodrell Bank Observatory, a cui hanno presenziato i rappresentati di tutti gli 11 paesi membri. Per l’Italia erano presenti Giampaolo Vettolani, direttore scientifico dell’INAF, e Luigina Feretti, direttrice dell’INAF-Istituto di Radioastronomia. “Questo investimento”, ha commentato Feretti da Manchester, “dimostra che il Regno Unito intende continuare a giocare un ruolo di leadership in SKA”.
Il progetto SKA è uno sforzo internazionale per costruire il più grande radiotelescopio del mondo, un’impresa che negli ultimi anni ha registrato costanti avanzamenti. Nel 2011, come organismo indipendente di controllo per sovrintendere al progetto, è stata istituita la SKA Organisation, di cui attualmente fanno parte 11 paesi: Australia, Canada, Cina, Germania, Italia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Regno Unito, Svezia, USA e India come membro associato. Nel 2012 è avvenuta la scelta del sito, diviso tra Africa (in particolare Sud Africa), dove dovrebbero essere collocati oltre 2000 radiotelescopi a parabola per media frequenza, e Australia, che ospiterebbe 280 stazioni per antenne a bassa frequenza. Nel novembre 2013 sono stati selezionati i “consorzi”, 11 team internazionali, ciascuno dedicato alla progettazione esecutiva di un elemento specifico del telescopio. Un campionato, questo, giocato al massimo livello tecnologico da oltre 350 scienziati e ingegneri provenienti da un centinaio di organizzazioni dei settori pubblici, privati e industriali in una ventina di paesi sparsi nel globo. Secondo la SKA Organization, il fatto che la sfida si faccia sempre più concreta, oltre che avvincente, dovrebbe poi invogliare ulteriori nazioni ad entrare direttamente nel gioco già entro il 2014.
Per saperne di più:
- Il comunicato stampa della SKA Organisation (in inglese)
- Lo Square Kilometer Array su Media Inaf
Fonte: Media INAF | Scritto da Stefano Parisini