La casa confiscata, 25 anni dopo il sequestro avvenuto nel 1985, al boss di Cinisi Tano Badalamenti, è stata affidata dal Comune all'associazione che porta il nome di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978.
«È come se quei cento passi non ci fossero più - dice il fratello Giovanni Impastato - è come se Peppino e nostra madre Felicia fossero qui»