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Centrale del Mercure, trasportatori bloccano A3

Creato il 12 febbraio 2014 da Makinsud

Disagi e rallentamenti hanno caratterizzato il Lunedì dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, principale quanto martoriata arteria del Mezzogiorno, all’altezza degli svincoli di Mormanno Lauria Sud – al confine tra Calabria e Basilicata – tra il kilometro 164,00 e il kilometro 145,00 in direzione Nord. Il blocco autostradale è stata la forma di protesta scelta dagli autotrasportatori di biomasse per esprimere il loro dissenso contro la decisione del Consiglio di Stato che ha predisposto il blocco del riavvio della centrale del Mercure  sita nel Comune di Laino Borgo. Una protesta particolarmente sentita dagli autotrasportatori di biomasse considerando che la decisione del Consiglio di Stato, di fatto, spegne la centrale del Mercure fino all’udienza di merito, rigettando il ricorso dell’Enel che chiedeva la sospensiva dello stop dell’attività della centrale.  La centrale, quindi, sarà spenta almeno fino al prossimo 8 Aprile, giorno fissato per l’udienza, in cui si deciderà il destino della centrale del Mercure.

centrale del mercure

La questione in oggetto è delle più complesse considerandone i risvolti e le conseguenze: stop o non stop? Da un lato, la notizia del blocco provvisorio all’attività della centrale del Mercure è stata accolta con grande soddisfazione dai Comitati ambientalisti  che da sempre contestano la presenza della centrale e delle sue emissioni nella zona del Parco del Pollino. Dall’altro lato, lo stop della centrale del Mercure significa, di riflesso, una brusca frenata all’economia boschiva del luogo, a tutto danno delle imprese operanti, con la conseguente perdita di numerosi posti di lavoro, in una zona già devastata dalla disoccupazione. Si causerebbe uno stop all’intera filiera delle biomasse che coinvolge diversi soggetti: mano d’opera, trasportatori e operatori a vario titolo. La situazione risulta, poi, particolarmente grave anche in virtù del fatto che, dopo l’accordo siglato con l’Enel, molti operatori economici dei “Consorzi del Legno” avevano affrontato cospicui investimenti che, ora, temono di non poter onorare esponendosi al rischio di inevitabile fallimento.

Oltre alle imprese, a farne le spese della chiusura della centrale del Mercure saranno anche i lavoratori che, in queste ore di protesta e agitazione, chiedono tutela e rispetto per le proprie vite e per il proprio futuro. In tal senso, il presidente del Consorzio del Legno Calabria si è così espresso: “Tale situazione è il frutto di un Italia che va a rotoli a causa della sua mala amministrazione e degli eccessi di burocrazia; non certo a causa di una centrale che in questo periodo di funzionamento ha dimostrato largamente la piena compatibilità con l’ambiente, la salute e il territorio”.

I lavoratori coinvolti, ovviamente, hanno scelto da che parte stare e la protesta dei circa 105 mezzi pesanti sull’A3  ha fatto in modo da rallentare la circolazione al fine di fornire visibilità alla propria protesta. Sul posto è stato necessario l’intervento dell’Anas e delle Forze dell’ordine per la gestione ed il ripristino della viabilità: l’intento di creare una maggiore eco alle proprie rivendicazioni è stato raggiunto, ora si attende una soluzione concreta che possa conciliare le legittime istanze dei lavoratori e delle imprese del legno e la tutela dell’ambiente e del territorio dei Comuni coinvolti.

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