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Lo scontro naturalmente sarà all'ultimo sangue .
Gli antichi Romani loro malgrado nella fredda e umida Britannia sono come Iguerrieridellapaludesilenziosa di Hill. Soli in un ambiente ostile e sconosciuto , vittime di selvagge tecniche di guerriglia che hanno la meglio sulla loro farraginosa organizzazione militare che gli aveva permesso di conquistare quasi tutto il mondo allora conosciuto.
Ne rimangono pochi e la caccia è appena iniziata.
Non è un caso che ho citato Walter Hill perchè leggendo i titoli di coda è lo stesso Neil Marshall che lo cita come fonte d'ispirazione. Sono ben visibili i punti di contatto col cinema di Hill così come sono ben visibili quelli con le precedenti opere di Marshall che qui vengono quantomeno rievocate.
Direi che viene richiamata alla memoria soprattutto la sua opera prima,quel Dog Soldiers,conosciuto da pochi che ,fatta salva la diversità di epoca, è molto simile a questo in quanto a costruzione.
Centurion è quello che sarebbe diventato Il gladiatore di Scott se avesse dato seguito al suo fulminante incipit, buio e selvaggio. Si sveste di tutto il glamour del film di Scott e affonda i propri interpreti nella fredda poesia delle Highlands scozzesi, in boschi minacciosi e fiumi dall'acqua così fredda che mettono i brividi solo a guardarli.
Una lotta beluina per la sopravvivenza. I pericoli sono nascosti dietro ogni ramo d'albero , le battaglie infuriano, il sangue sgorga copioso.
Un pò troppo a dir la verità: in più di un'occasione lo spargimento di sangue è con ogni evidenza un tocco postproduttivo in computer grafica vista la sua sinistra rassomiglianza con quanto succede nei videogames particolarmente cruenti
.E questo è lo scotto che si deve pagare al budget di questa pellicola che è realmente contenuto rispetto ai canoni hollywoodiani. Qui si parla di un budget da 12 milioni di dollari, quindi piuttosto basso per lo standard di un film americano ma di tutto rispetto per un film europeo.
Visto il genere, ultimamente pochissimo frequentato al cinema, è necessaria una certa economia realizzativa.
Le scene di massa non sono così di massa ma sono mascherate in modo ammirevole da un lavoro registico e di montaggio che raggiunge livelli di eccellenza, la computer grafica spesso aiuta a rendere il film visivamente più magniloquente e comunque viene dosata con intelligenza( a parte lo splatter un po' troppo "finto") facendola convivere con effetti speciali decisamente più artigianali ma sempre di qualità più che accettabile.
Marshall cita come spesso succede nel suo cinema ma non si tratta di rubacchiare idee qua e là, qui si omaggia un certo tipo di cinema a suo modo autoriale ma improntato a una filosofia realizzativa pragmatica e veloce per realizzare un film che lascia poco tempo alle riflessioni ma molto più all'azione.
Centurion è Il gladiatore versione naif girato da un regista horror che non risparmia ai nostri occhi particolari molto splatterosi, è un peplum del nostro millennio girato come fosse un western (fatta la tara a epoca e ad ambientazione), è un videogame i cui vari quadri si succedono molto velocemente e non lasciano neanche il tempo per respirare.
E'l'action che girerebbe Walter Hill al giorno d'oggi.
La Kurylenko è uno splendore muto pure vestita di mutande di pelliccia.
A Fassbender manca solo un gladiatore tatuato sul bicipite...
( VOTO : 7+ / 10 )
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