Le mani. Come avrei voluto metterci le mani.Poi penso che questo è l'unico modo che ho per essere la sua mamma, e allora sono chiamata ad accoglierlo. Ma quanta fatica! Quante strade e valli e montagne dovrò ancora percorrere? Quante lacrime dovrò ancora assaggiare?
La mia amica Giulia mi ha mandato una foto da Stoccolma, dove vive:
"Volevo regalarti questa foto, in realtà volevo regalarti un cielo di questi al tramonto.In realtà vorrei tanto che venissi a prendertelo mentre camminiamo anche in silenzio in mezzo al bosco."
La mia amica Antonella mi aveva spedito una stampa di questa sua foto, che immortala la rosa Dublin Bay e che lei aveva pubblicato il 17 Settembre, quando avevo commentato che mi era piaciuta molto. (17 Settembre, prima: ero davvero io quella che si emozionava di fronte ad una rosa?)Purtroppo la busta è tornata al mittente per motivi a noi ignoti, ma non importa.
La rosa col suo profumo è arrivata lo stesso.
La mia amica Rita mi manda il suo acquerello in attesa che "torni a splendere il sole" e mi suggerisce che "la bellezza della peonia non finisce nella notte".Hai ragione, Rita, bisogna solo che gli occhi tornino limpidi per vederla.
Una mia amica che non sentivo da molto tempo ha risposto ad una mia mail che le avevo scritto un paio di settimane fa. Lei perse il suo primo bimbo in gravidanza. Non le avevo mai scritto un po' per timore, un po' perché non era stata lei direttamente a dirmelo e non sapevo come comportarmi. Poi nel frattempo ha avuto un'altra bimba, e non avevo più pensato che potesse essere importante parlare ancora dell'altro. Che cieca sono stata. Quanto mi sbagliavo! Quel bambino esiste e vivrà in lei per sempre, e lei è la sua mamma, ora lo capisco come non mai.
Per fortuna spesso abbiamo il tempo per distribuire gli abbracci che non abbiamo dato. Allora adesso era il momento. Questo aspettava da troppo tempo: due anni.Lei mi ha fatto sapere:
Sarà come la foto della passeggiata sulla neve che la mia amica non riesce a mettere via.